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Conferenza Partito radicale
Cicciomessere Roberto - 3 settembre 1990
Embargo

Non si tratta di far morire di fame gli iracheni ma di altro. Il 97% del totale delle esportazioni dell'Iraq era costituito da petrolio. Nel 1987 i paesi nei quali ha maggiormente esportato sono i seguenti (milioni di dollari):

Francia 998

Germania (rep.federale) 401

Italia 1.214

UK 55

Giappone 676

USA 526

Brasile 1.436

Turchia 1.154

URSS 1.243

Jugoslavia 429

Poiché sicuramente questi paesi non hanno violato l'embargo e comunque l'ultima risoluzione delle N.U. ha prodotto il blocco del transito del petrolio nel Golfo e negli oleodotti, se ne deduce che l'export iracheno è stato sicuramente ridotto almeno del 97%. Probabilmente l'importazione di beni di consumo verso l'Iraq sarà stata ridotta di una misura inferiore. Ma in ogni caso Hussein molto presto non sarà più in grado di pagare gli stipendi al proprio apparato burocratico, repressivo e militare e comunque la carta moneta irachena non avrà praticamente alcun valore sul mercato interno. Questo non era successo nel corso degli otto anni di guerra all'Iran. E' possibile allora che qualcuno, in Iraq, si renda conto che la rapina internazionale tentata da Hussein è fallita e quindi corra ai ripari.

Al di fuori di questa ipotesi c'è solo la guerra. Al posto della penuria dei beni di consumo solo morte e distruzione.

 
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