Penso che in una conferenza non sia necessario sempre replicare, in particolare quando si ritiene di aver già risposto o si condivide parte di quello che afferma l'interlocutore.

Credo di aver scritto tutto quello che penso sulle responsabilità dell'occidente in ordine alla crisi del Golfo e in generale nei confronti del sud del mondo. Credo soprattutto di aver contribuito con i miei comportamenti alla denuncia dei "commercianti di morte" e degli "sterminatori per fame".

Ciò detto (e fatto) non credo che nel momento in cui la situazione precipita un nonviolento possa limitarsi a ricordare le responsabilità altrui e lavarsi le mani soddisfatto. Deve tentare, ove possibile, di non far prevalere la ragione delle armi sulla ragione del diritto. Ed ho espresso la mia opinione sulle cose che un obiettore di coscienza nonviolento, non genericamente "pacifista", potrebbe fare.

Sono quindi d'accordo (e l'ho scritto) che non è certamente necessario "partire per il Golfo". Ma limitarsi a dichiarare la propria personale indisponibilità all'uso delle armi, quando tale atteggiamento oggi (sottolineato) non costa nulla e non incide su niente, mi sembra un po' poco. Io almeno non mi sentirei perfettamente a mio agio nel sostenerlo.