Roma, Hotel Ergife, 27, 28, 29 luglio 1990Voglio ripartire dal motivo per cui a Bologna abbiamo fatto la scelta trasnazionale e a quando - dopo molti anni di delibere congressuali e nei Consigli federali - abbiamo constatato che il sistema partitocratico italiano aveva prodotto condizioni di non democrazia. Questa nostra scelta trasnazionale, nasce anche dalla comprensione che le cose non si possono risolvere al livello angusto dei confini nazionali. Abbiano inoltre, fatto la scelta di non concorrenzialità elettorale decidendo l'uscita del Partito radicale in quanto tale, dalle istituzioni e, come valore aggiunto, abbiamo anche attivato la transpartiticità degli iscritti al Pr. Nell'ambito dei verdi, in questi anni io ho sempre sostenuto che il Partito radicale doveva essere guardato come una Lega ambiente dei diritti umani: una organizzazione trasnazionale e transpartitica che non presenta liste proprie, ma che candida i propri iscritti in altre liste. Una delle ragioni, fra le molte altre, per le quali i verdi non prendono la tessera del Partito
radicale, é stata la mancanza di un obiettivo fondamentale, concreto, nazionale e trasnazionale che convincesse persone nuove a prendere la tessera radicale. La differenza fra i vecchi radicali e i possibili, nuovi, tesserati sta nel fatto che i primi fanno fiducia ad alcune persone, al metodo e alla storia anche in mancanza di obiettivi politici immediati, i secondi non ci pensano neppure. A questo, abbiamo aggiunto uno stimolo alla diffidenza elettorale a causa delle nostre "presentazioni", prima alle europee e poi alle amministrative, quando abbiamo deciso che gli antiproibizionisti avrebbero avuto il simbolo della "rosa nel pugno". Io penso che si sarebbero presi esattamente gli stessi voti se, invece di presentarsi con il simbolo del Pr, ci si fosse presentati con il pugno e la mela, per esempio, come in Spagna e si sarebbero evitate una serie di diffidenze e di pesanti ironie sulla trasformazione in piccolo ed in peggio del Pr. Ritornando alla delibere congressuali, avevamo deciso di ottenere entro il
febbraio 5000 iscritti ed entro marzo 10000 iscritti. La cosa non si é realizzata ed io sono daccordo con le analisi fatte sul Pci, ma voglio ricordare che in quelle delibere avevamo anche deciso di attuare alcuni obiettivi che sono stati tralasciati e che, invece, avrebbero potuto dare dei risultati importanti. Uno di questi era di attuare una iniziativa nonviolenta all'anno che aveva lo scopo di caratterizzare e fare crescere il nuovo partito. Bisogna che ci pensiamo seriamente. Una proposta che io stesso avevo fatto era quella di tentare di trasmettere dalla Puglia "radio Albania Libera" e forse i fatti di questi giorni dimostrano che sarebbe stata necessaria. Non so in che modo e in che forma, un altro obiettivo dovrebbe essere quello di riprendere gli Stati uniti d'Europa perché bisognerebbe fare valere gli esiti dei referendum consultivi tenuti insieme alle europee e di cui nessuno parla più. Un'altra tematica interessante sotto il profilo transnazionale ed ecologista é il problema del surriscaldament
o del pianeta, effetto serra e buco nell'ozono. A partire dalla mia esperienza personale - mia moglie ha un cancro al seno ed ha scelto di non operarsi e di curarsi con un digiuno a sola acqua - ho deciso di organizzare con Mariateresa Di Lascia un convegno internazionale sul digiuno come terapia e sui problemi dell'alimentazione. Io sono convinto che un diverso rapporto con il cibo (con una alimentazione nonviolenta e vegetariana che boicotti il mercato della macellazione delle carni, per le quali vengono utilizzate quantità di cereali per mangimi che potrebbero sfamare 20 miliardi di persone) servirebbe a combattere la cultura dello sterminio per fame nel mondo.