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Cicciomessere Roberto - 1 ottobre 1990
USTICA (1) - Capitolo 1 : INTRODUZIONE
RELAZIONE SULL'INCHIESTA CONDOTTA DALLA COMMISSIONE IN ORDINE ALLE VICENDE CONNESSE AL DISASTRO AEREO DI USTICA

Indice

- capitolo 1. : INTRODUZIONE

- capitolo 2. : IL DISASTRO, I SOCCORSI, I PRIMI RECUPERI

- capitolo 3. : LE INCHIESTE

- capitolo 4. : IL RECUPERO DEL RELITTO

- capitolo 5. : L'INTERVENTO DEI SERVIZI

- capitolo 6. : IL MIG LIBICO

- capitolo 7. : GLI INTERVENTI DEL GOVERNO, DEL PARLAMENTO, DEI VERTICI ISTITUZIONALI

- capitolo 8. : IL QUADRO POLITICO INTERNO E INTERNAZIONALE

- capitolo 9. : L'ATTIVITA' DELLA COMMISSIONE

INTRODUZIONE

L'11.5.88, in sede di definitiva approvazione della proposta di legge volta ad istituire la Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi, la Camera dei deputati approvò il seguente ordine del giorno, accolto dal Governo, presentato dai deputati Mannino Antonino, Labriola, Casini Pier Ferdinando, Rizzo:

"La Camera, considerata la necessità che il Governo offra ogni collaborazione alla Commissione di inchiesta su tutti i fatti di cui all'articolo 1, impegna il Governo a fornire con rapidità e completezza alla Commissione suddetta notizie, informazioni e documenti in suo possesso per l'assolvimento dei compiti istituzionali con particolare riguardo alla strage nel cielo di Ustica".

Anche in forza di tale indicazione, il 30.3.89 la Commissione deliberò all'unanimità di svolgere una inchiesta sulle vicende relative al disastro aereo di Ustica.

Dopo una preventiva attività istruttoria di acquisizione di documenti - che alla data odierna assommano a circa 30.000 fogli - il 6 6.89 la Commissione ha avviato le indagini.

L'inchiesta, nel corso della quale la Commissione ha sempre operato nella piena consapevolezza della distinzione tra il proprio ruolo e quello della magistratura, si è finora articolata in 35 sedute per una durata complessiva di 138 ore.

Sono state raccolte, in testimonianza formale o in libera audizione, le deposizioni delle seguenti persone: l'onorevole Rino Formica, ministro dei trasporti all'epoca dell'incidente; l'onorevole Lelio Lagorio, ministro della difesa dell'epoca; il dottor Carlo Luzzatti (il 12.7.89 e il 18.7.90), presidente della Commissione tecnico-formale d'inchiesta sull'incidente di Ustica nominata dal Ministro dei trasporti il 28 giugno 1980; l'ammiraglio Antonino Geraci, responsabile del Sios Marina dell'epoca; il generale Benito Gavazza, responsabile del Sios Esercito dell'epoca; il generale Giorgio Santucci, addetto aeronautico e per la difesa presso l'Ambasciata italiana a Washington all'epoca dell'incidente; il generale Zeno Tascio (il 26.7.89, il 19.10.89 e il 31.10.89), responsabile del Sios Aeronautica dell'epoca; il generale Lamberto Bartolucci, capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica all'epoca del disastro e successivamente, dal 1983 al 1986, capo di Stato Maggiore della Difesa; il generale Fra

nco Pisano, capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica dal 1986 al 1990; il generale Basilio Cottone, capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica dal 1983 al 1986; il generale Romolo Mangani, responsabile del 3· Roc di Martina Franca all'epoca del disastro; il generale Franco Ferri, sottocapo di Stato Maggiore dell'Aeronautica all'epoca del disastro; il generale Pasquale Notarnicola, direttore della divisione controspionaggio del Sismi nel 1980; il generale Giulio Grassini, direttore del Sisde nel 1980; l'ammiraglio Mario Porta, capo di Stato Maggiore della Difesa dal 1988 al 31.3.90; l'ammiraglio Giovanni Torrisi, capo di Stato Maggiore della Difesa all'epoca del disastro; il generale Cesare Fazzino, nel 1980 responsabile dell'Ispettorato telecomunicazioni e assistenza al volo dell'Aeronautica e del Commissariato per l'assistenza al volo civile in vista della costituzione dell'Azienda autonoma di assistenza al volo; il colonnello Aurelio Mandes, responsabile del centro radar della difesa aerea di L

icola; il tenente colonnello Vincenzo De Angelis, capo ufficio operazioni del centro radar della difesa aerea di Licola all'epoca del disastro; il generale Abelardo Mei, vice direttore del Sismi all'epoca del disastro; il generale Giuseppe Gullotta, responsabile nel 1980 del centro tecnico addestrativo della difesa aerea di Borgo Piave; il maggiore Salvatore Di Natale, nel 1980 in servizio presso il suddetto centro come analista programmatore; il generale Giancarlo Arati, responsabile del Soc di Martina Franca all'epoca del disastro; il maggiore Vito Patroni Griffi, capo controllore del Soc di Martina Franca nel 1980; il colonnello Guglielmo Lippolis, responsabile nel 1980 del Soccorso aereo (RCC) di Martina Franca; il direttore del Sismi ammiraglio Fulvio Martini (il 20 il 27.6.90); il ministro della difesa Fermo Mino Martinazzoli; il direttore del Sisde, prefetto Riccardo Malpica; l'onorevole Giuliano Amato, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dal 4.8.83 al 16.4.87; il Presidente del

Consiglio dei ministri onorevole Giulio Andreotti. Sono stati inoltre ascoltati da uno specifico gruppo di lavoro, al fine di accertare eventuali connessioni tra l'incidente di Ustica e la caduta del Mig libico rinvenuto in Sila il 18.7.80, i professori Erasmo Rondanelli e Anselmo Zurlo, che eseguirono l'esame necroscopico del cadavere del pilota dell'aereo libico, e il dottor Francesco Scalise, ufficiale sanitario di Castelsilano che redasse il certificato di inumazione della salma.

Nella seduta del 7.6.90 si è deciso di presentare al Parlamento gli elementi sino ad allora acquisiti.

 
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