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Conferenza Partito radicale
Tamburi Andrea - 2 novembre 1990
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DEMOCRAZIA, FEDERALISMO ANTIPROIBIZIONISMO.

Finita la seconda guerra mondiale e con essa gli imperi coloniali il mondo e' stato contrassegnato da sostanziale staticita' di confini, anche grazie alla ferrea spartizione tra i due blocchi che ne e' conseguita. Ora tutto si e' rimesso in movimento. Alle tensioni "classiche" del medio oriente, del sud africa e delle regioni in cui le due superpotenze si sono via via confrontate, si sono aggiunte quelle dei popoli "interni" al "sistema" sovietico. Dai popoli slavi e quelli dell'impero sovietico, con le sue decine di nazionalita'. Quasi sempre la ricerca di una indipendenza basata sulla logica di un popolo uno stato, prevale sulla concezione federalista. Palestinesi contro ebrei, sloveni e croato contro, bianchi contro neri in sud africa, estoni lituani ucraini e tutti le altre etnie contro i russi.

E' una logica assolutamente folle. Ovunque esistono minoranze, anche consistenti, e in presenza di una incapacita' di saper coesistere oggi, fra diversi, all'interno di uno stesso stato, non si capisce perche' si possa saperlo fare domani, all'interno di stati nati da tensioni, scissioni, al limite della guerra civile.

O questa capacita' si sapra' trovarla oggi o si riproporranno all'infinito le stesse tensioni, in situazioni incattivite dalle precedenti tensioni.

A questo si aggiunge il fatto che sempre piu' si verificano vere e proprie migrazioni di massa, dovute agli enormi squilibri economici. E', infatti, sempre piu' vero che nel nord del mondo si muore per quell'eccesso di alimentazione che salverebbe dalla fame il sud del mondo.

Questi problemi non sono pero' solo fuori dei confini italiani, per quanto poi valgano nel mondo di oggi tali demarcazioni. Viviamo e vivremo sempre di piu', con il "problema" degli immigrati dal terzo mondo ma anche dall'est europeo. culture diverse che si inseriscono e che non possiamo sterilizzare. omogeneizzare. Popoli portatori di religioni, culture diverse.

E qui si inserisce il problema del proibizionismo. Perche' stato multietnico non vuol dire solo garanzia di leggi che garantiscano ogni componente della societa' ma anche conoscenza e capacita' di vivere, per ognuno, esperienze esterne all propria cultura.

Emblematico mi pare il problema droga

Noi apparteniamo a quel nord del mondo che accetta la droga alcool e la droga nicotina ma respinge altre droghe, hascisc, marjuana eroina ecc ecc. demonizzando, spesso, assuntori e le stesse sostanze. Per altri popoli e' l'esatto contrario.

Questi popoli ci stanno raggiungendo. Consumeranno Hascisc con la stessa naturalezza con cui noi consumiamo alcool. Dovra' quindi essere in libero commercio per loro e non per noi?? Stato multietnico quindi vuol dire non solo leggi che ricosnoscono queste "diversita'" ma che mettano in condizione ciascuno di conoscere e vivere comportamenti appartenenti ad altre culture.

Il partito radicale, con la sua scelta federalista e antiproibizionista, e' l'unico strumento che abbiamo per costruire una societa' multietnica e democratica. Strumento minimo e debole, ma proprio per questo da sostenere con l'iscrizione e la partecipazione.

 
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