Roma, 17-10-90Cari compagni,
l'atteggiamento preso dal Pr, circa la questione della crisi del Golfo, ha fatalmente aggravato la mia posizione, già critica verso di questo e mi ha portato all'estrema decisione di compiere, con fermezza e lucidità intellettuale, questo atto strettamente politico di restituire la tessera di iscrizione.
La linea politica del PR, da me quasi sempre condivisa, ha iniziato a far denotare continue distorsioni e a cadere nella incoerenza.
Sto sbagliando? Siete convinti di essere stati e di essere sempre in futuro coerenti?
Forse sì. Ma a questo la vostra coerenza non mi interessa più; d'altronde anche i missini, per quanto in negativo, hanno una loro coerenza.
A che cosa mi sto riferendo?
Prima di tutto, come ho già detto, al vostro interventismo;
anzi al vostro "realismo" politico sulla questione del Golfo.
Lessi, con molti dubbi e con un poco di amarezza, la spiegazione data da Rutelli su "Il Manifesto" subito dopo le polemiche, anche da lì sorte, dopo il suo articolo sull'"Unità" (per fortuna sono riuscito a risparmiarmi almeno quello).
Condivisi integralmente la risposta di Franco Russo il giorno dopo, sempre su "Il Manifesto".
Preferisco comunque non dilungarmi su questo punto: intelligenti pauca.
Altro punto di confronto ideologico con il PR: la questione israelo-palestinese.
Le posizioni più filoisraeliane si danno un gran da fare per distinguere (comodo, vero?) la questione palestinese da quella Iraq-Kuwait; rispettivamente non condannando con nettezza il governo destrorso dei "falchi" del Likud e condividendo l'intervento americano (la polizia per la società civile, vero Rutelli?) come latore e difensore del diritto e della legalità internazionale (vedi Granada e Panama).
Gli interessi economici e imperialistici (è un anacronismo?)
non esistono, è evidente!?!?!?
Le risoluzioni dell'ONU valgono quando fa comodo?
Ecco un punto a vostro favore: nella vostra posizione filoisraeliana (o antipalestinese) siete coerenti, però siete anche miei avversari politici. La mia coscienza politica non ci sta, non poteva resistere oltre.
Mi si potrebbe obiettare che la posizione del PR in questo senso non era nuova; d'accordo, mi sono finalmente accorto dell'errore!
E la stigmatizzazione di Mandela? E la mozione di Pannella per l'eliminazione delle sanzioni economiche nei confronti del Sudafrica dell'ambiguo De Klerk?
Il Sudafrica è divenuto così tanto democratico, caro Negri (vedi "Lettera radicale")?
Vi credevo radicali nella accezione più pura.
E ancora: Pannella a Piazza Navona aveva detto che, qualora fosse approvata la nota legge Craxi-Iervolino, si sarebbe fatto arrestare come spacciatore davanti alla sede del partito.
Ma chi glielo ha chiesto? I gesti eroici servono a poco, soprattutto se alle parole non corrispondono i fatti.
Nella tarda serata, sul Canale 66, si potrebbe utilizzare lo spazio televisivo per tentare di cambiare qualcosa, non dico di sovvertire l'esistente (per carità?!?!), ma almeno di richiamare l'attenzione della gente; di guisa che, per poco che sia, Gaetano Dentamaro non si faccia continuamente, quasi con masochismo, sbeffeggiare per la strada dalla pochezza intellettuale e politica dell'uomo qualunque voluto dal sistema.
Ma quanti radicali (dico radicali, non la gente) possono stare ad ascoltare senza annoiarsi il nostro Marco Pannella con i suoi vecchi interventi?
Un'ultima cosa: la dichiarazione d'intenti di Occhetto sembra avvicinarsi di molto agli aggettivi annunciati dalla tessera radicale, non sarà che questo sincretismo sia solo rivolto a scopi elettorali?
Rimanendo in me la stima per alcune vostre battaglie e azioni politiche, mi congedo dal PR come Radicale e non come iscritto al PR.
Sperando che queste non siano parole al vento!
Luigi Cennerilli