PERCHE' NON RINNOVERO' LA MIA ISCRIZIONE AL P.R. NEL 1991
Sono rimasto profondamente deluso dalla vostra presa di posizione sull'invio delle navi e poi dei Tornado nel Golfo.
Non credo che il mondo debba sempre avere bisogno di un gendarme che vegli sull'attuale status quo, gendarme che ora si chiama Stati Uniti e che può permettersi di fare quello che vuole vista la situazione-condizione dell'Unione Sovietica.
Il P.R. ha cambiato simbolo, e ne ha fatto uno orribilmente visivo sull'immagine di Gandhi, ma non basta averne l'effigie per essere nonviolenti, Gandhi è morto per la nonviolenza e l'ha difesa e praticata fino alla fine senza scendere a compromessi, ha invitato alla nonviolenza contro Hitler e Mussolini ed ha affermato che la bomba atomica l'avrebbe affrontata con un atto di preghiera.
E di certo contro Saddam Hussein non avrebbe plaudito all'invio di armi e munizioni da parte di mezzo mondo pronto a scatenare una guerra dalle conseguenze inimmaginabili per difendere il petrolio, per difendere gli interessi del Nord ricco contro il Sud disperato.
Ma il P.R. non era il difensore del Sud disperato, morente?
Non pensate che per costringere Hussein sulla retta via fossero necessarie quelle iniziative politiche che non ci sono state, quelle costrizioni economiche che attualmente non sembrano funzionanti?
Se non sbaglio il P.R. è sempre stato difensore della Costituzione Italiana, ebbene l'invio delle navi e dei Tornado nel golfo è una palese violazione dell'art. 11 della stessa Costituzione.
Come si concilia il vostro sì all'invio delle armi nel golfo con l'ultimo comma del preambolo allo Statuto del partito che, per chi l'ha dimenticato, recita così: Dichiara di conferire all'imperativo del "non uccidere" valore di legge storicamente assoluta, senza eccezioni, nemmeno quella della legittima difesa.
Come chiedere all'iscritto tutto questo, che sono enunciazioni bellissime tra l'altro, e dire mostriamo i muscoli contro il cattivo di turno. La nonviolenza è un valore assoluto da attuare sempre per chi ci crede, non solo quando le cose appaiono tranquille, o per proprio tornaconto.
Infine, di carattere diverso, una considerazione e una domanda.
La considerazione: ogni anno buttate lì dei numeri sul raggiungimento di una quota di autofinanziamento o sul numero di iscritti da raggiungere altrimenti il partito chiude, non viene raggiunto né l'uno né l'altro ed il partito continua ad esistere, come pensate che la gente continui a credere alle vostre "minacce" di chiudere e corra ad iscriversi?
La domanda: come usufruite del finanziamento pubblico ai partiti che ancora ricevete?
Distinti saluti
Francesco Buffolo