Egregio signor Sindaco
da alcuni anni, e senza nessuna giustificazione, Lei pervicacemente nega, alle forze politiche, l'utilizzo degli spazi pubblici all'interno del centro storico della città. L'unica eccezione rimane l'utilizzo di Piazza del Duomo durante le campagne elettorali. Le abbiamo ripetutamente chiesto di spiegarci la ragione di questo diniego, ma Lei, un anno fa, ha fatto riferimento ad una fantomatica delibera di Giunta del Sindaco precedente (Carlo Tognoli). Abbiamo scritto "fantomatica" perché, pur avendoLe reiteratamente richiesto di poter prendere visione di tale documento, non abbiamo mai avuto questa possibilità. Dobbiamo quindi ritenere che tale delibera non esista oppure che siano decaduti i presupposti che ne giustificarono, ai tempi, la ratifica.
Venti giorni fa Le chiedemmo di poter tenere il 1ó e 2 dicembre - in concomitanza col ventesimo anniversario - una mostra fotografica sulla battaglia per il divorzio, nell'Ottagono della Galleria oppure in Largo Corsia dei Servi. Lei non solo non ci ha risposto ma si è perfino negato telefonicamente alle continue sollecitazioni che ritenevo di doverLe far presente. D'altro canto l'Ufficio Cerimoniale ci ha avanzato controproposte decentrate (P.le Cadorna o C.so Vercelli) senza darci alcuna spiegazione scritta - così come avevamo richiesto - di tale discrezionalità.
Ebbene, Signor Sindaco, così non va. Questo è l'ultimo anello di una catena che noi intendiamo spezzare. Una catena fatta di arbitrii, discrezionalità, mancanza di regole certe, confusione di ruoli che ha avuto come risultato certo, l'espulsione del dialogo politico dal centro storico milanese e, con ciò, l'espulsione di un diritto costituzionalmente sancito - quello della libertà di manifestazione del proprio pensiero e delle proprie proposte politiche - all'interno della cittadella milanese. Quasi che vigesse il diritto di extraterritorialità, o leggi diverse dalla nostra Costituzione.
Ora, come Lei ben sa, Sig. Sindaco, la decapitazione di questo diritto fondamentale di agibilità democratica e politica, non può più perdurare a lungo. Per restaurare una legalità calpestata, è proprio perché riteniamo che il centro storico non sia "Cosa Vostra", ma spazio vitale di tutta la cittadinanza, La informiamo che il giorno 1 e il giorno 2 dicembre, terremo, all'Ottagono della Galleria, la mostra sul ventennale del divorzio che Le abbiamo notificato nei tempi e nei termini previsti per legge.
Sarà, questo, il primo passo di una campagna di disobbedienza civile nei Suoi confronti finché non sarà stato reintegrato, per tutti i cittadini, il diritto a manifestare democraticamente il proprio pensiero politico su tutto il territorio della città di Milano.
Ci auguriamo che Lei sappia cogliere lo spirito dialogico e nonviolento che ci anima e pertanto ci auguriamo che Lei intervenga alla nostra mostra annunciandoci che ogni divieto a riguardo non sussiste più. In caso contrario Le auguriamo buona fortuna e a ben confrontarci.
Distinti saluti,
il Segretario
Giorgio Inzani
Associazione per l'Iniziativa Radicale - Milano