Per il '91 mi sono fatto un importante regalo. Non di quelli effimeri, ma di quelli fruttiferi: la nuova tessera di iscrizione al Partito Radicale. E' un investimento nella speranza di un'Europa migliore e più giusta, di un mondo di pace e di equilibri ambientali ed economici.
Mi aspetto che altri sappiano investire in questa cassaforte, in questa Borsa che è la costruzione di un nuovo soggetto politico, transnazionale e transpartitico, senza il quale la certezza di una riforma della politica e delle istituzioni in un'Europa federale rischia di essere una vana chimera.
Sento oggi di dovervi e di dovere questa iscrizione, se possibile, più di ieri quando con un atto non facile sancii la rottura di una tradizione che nel Partito Comunista voleva le appartenenze tutte ristrette e chiesastiche.
Appartenenza invece che io intendo, iscritto al PCI che appoggia la svolta di Occhetto, democratico di sinistra, libertario e liberal-socialista, federalista europeo e antiproibizionista, necessaria non come sottrazione da chi con me vuole lottare ma come moltiplicazione delle risorse e delle speranze. Per quella grande rivoluzione nonviolenta dei diritti civili e di liberazione sociale, che oggi appare, meno impossibile di ieri.