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Conferenza Partito radicale
Tesseramento Servizio - 31 dicembre 1990
DICHIARAZIONE DI ISCRIZIONE AL PARTITO RADICALE PER IL 1991 DI BRUNO PIEROZZI (segretario aggiunto della Zona Centro CGIL di Roma)

Cari compagni,

nel momento in cui mi sono iscritto al Partito radicale (il giorno 21 c.m.) credo di aver fatto una scelta importante, soprattutto perché sono certo che non ci sono molti altri conapgni che dirigono la CGIL ad aver fatto questa scelta. Poiché credo all'importanza di questo atto, sento il dovere di spiegare i motivi che mi hanno indotto ad una adesione convinta.

Sono iscritto al PSI dal 1976 e dal 1980 - con vari incarichi - ho svolto la mia attività sindacale nella CGIL.

Negli ultimi anni ho avvertito sempre di più il progressivo distacco operato dai dirigenti del PSI nei confronti dei valori del socialismo. Chi come me è cresciuto politicamente con gli ideali del socialismo libertario di Riccardo Lombardi, non poteva non avvertire un forte senso di disagio a causa delle scelte operate dalla segreteria. In questi anni sono state compiute scelte assai discutibili, se non addirittura apertamente fuori dalla tradizione laica e libertaria del PSI. Ne cito alcune per semplificare: la scelta dell'installazione dei missili, il Concordato, la legge sulla droga, la legge sull'emittenza televisiva, sino a giungere alle contradditorie vicende legate alla questione Gladio e alle recenti voglie peroniste di repubblica presidenziale - per non parlare poi dei vari "prigionieri politici" del partito delle tangenti!

Insomma, ce n'è abbastanza da averne le tasche più che ricolme!

Questa mia scelta politica porterà sconcerto nel sindacato, di questo ne sono certo. Infatti a parole si afferma la volontà di superare la divisione in correnti partitiche, nei fatti non si riconosce la legittimità alla rappresentanza verso chi non appartiene ai partiti "consentiti" nella CGIL.

Poiché lo statuto radicale prevede la doppia tessera di partito mi sarà possibile coesistere all'interno della CGIL, altrimenti l'unica possibilità sarebbe stata quella di essere licenziato in quanto non compatibile con il regime partitico oggi vigente.

Sono certo che vi appartirà assurdo come appare a me, ma così è e sarà finché non ci saranno altri compagni che come me si ribelleranno alla Nomenklatura brezneviana che alberga oggi sia nella componente socialista che in quella ex comunista della CGIL. Vorrei chiudere questa mia lettera spiegando ora i perché della scelta radicale. Innanzitutto perché è l'unico partito aperto che riesce a mantenere viva la dialettica democratica senza burocrati e dirigenti di mestiere. In secondo luogo perché è l'unico rappresentante di quel socialismo laico e libertario da altri enunciato e mai praticato. In terzo luogo perché c'è bisogno di un partito che esca dagli schemi conservatori della politica conformista per fare scelte futuribili, così come ha fatto il PR con la scelta transnazionale e con la scelta transpartitica. Insomma compagni, ci sono tutte le condizioni ideali per lavorare concretamente e per costruire una vera alternativa al consociativismo e alla cultura del consumismo acefalo che tanto piace al capitale

, ai fedeli di mamma RAI e ai burocrati del riformismo inesistente.

Cari compagni auguriamoci tutti un buon lavoro per questo nuovo anno che ci attende. Buon anno a tutti

 
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