"Chi non vuol vedere ciò che di elevato asiste in un uomo volge lo s à guardo tanto più acuto verso ciò che in lui vi è di basso, tradendo così se stesso" F. Nietzsche
E' noto che di norma la ragione (se esiste) non sta mai da una parte sola.
E' altrettanto noto che l' incomunicabilità nasce dalla volontà di vedere solamente i torti del proprio interlocutore, anzichè cercare di instaurare un confronto partendo dai punti di accordo.
Assistiamo in questo periodo ad una gara di incomunicabilità a più concorrenti. Ad esempio:
Qualcuno ha stupidamente detto che Israele non ha reagito solamente per "calcolo politico"
Qualcun altro (Ernesto Galli Della Loggia) ha malignamente insinuato che Chiara Ingrao, nota leader pacifista, abbia partecipato alla manifestazione in solidarietà con il popolo israeliano solo per salvare la faccia (sporca) del pacifismo italiano.
L' opinione pubblica occidentale fa spesso confusione tra ebrei, israeliani e governo d' Israele e attribuisce molte responsabilità sbagliate, alimentando talvolta l' antisemitismo.
Molti, però, · attribuiscono a tutto il popolo palestinese la responsabilità del terrorismo, mentre altri accusano tutti gli israeliani degli errori del governo Shamir.
Il governo israeliano continua ad occupare i territori dicendo che è una scelta obbligata per la sicurezza di Israele.
Da più parti si accusano i pacifisti di essere "a senso unico", mentre chi ha partecipato alle manifestazioni sa che uno degli slogan più gridati era "non un soldo, non un soldato, ne' per Saddam, ne' per la NATO". Non fanno testo gli slogan stupidi del tipo "Yankee go home!", dal momento che, se vogliamo essere precisi, vi era un gruppuscolo di esaltati che gridava slogan contro Cossiga riguardanti Gladio...
Si accusano, in oltre, i pacifisti di essere "amici di Saddam", quando non vi è stata manifestazione nella quale non avesse preso la parola un rappresentante del popolo kuwaitiano o iracheno per denunciare le nefandezze del regime di Bagdad.
potrei continuaµ1 re, ma ho paura di tediarvi.
Un saluto radicale e nonviolento da un compagno che non si vergogna di essere anche pacifista
Adriano