Allora, prima i radicali (ma perche' la gente non capisc che non esistono "i radicali" come entita' unica ed indivisibile?) sono a favore dell'intervento e poi fanno marcia indietro, questa la comprensibile critica.
Se Marco Pannella spera nel ravvedersi di Saddam e' un illuso od un ingenuo.
D'altra parte e' giusto cercare di salvare quante piu' vite umane fermando questa guerra.
E' sempre il solito dramma, perche'si fanno le guerre se subito poi si cerca di fermarle?
Dove e' la logica radicale?
Non c'e', io credo, perche' non c'e' logica nella guerra.
La guerra e' una situazione assolutamente anomala nella quale la psicologia normale non funziona.
Insomma perche' Saddam dovrebbe ristirarsi adesso? Perche' Dovremmo inasprire adesso
l'embargo?
Non ha senso tutto questo, lo capisco benissimo.
Eppure ripensando ai precedenti storici capisco che le cose spesso in guerra funzionino cosi', non c'e' bisogno del vincitore "certo", non e' necessario avere l'avversario ai piedi prostrato perche' la guerra sia fermata.
Iran e Iraq hanno combatutto otto anni.
Chi ha vinto?
Non si sa, da quel che posso capire sono semplicemente tornati alle posizioni prebelliche.
Perche' hanno fatto la guerra? Non e' logico, perche' non c'e' logica.
Potrebbe darsi che l'Iraq dichiari che la proposta di cessate il fuoco non sia che il segno della sua vittoria e possa quindi decidere di ritirarsi, avendo "vinto"??
Perche' e' ovvio che l'obiettivo deve essere , comunque, la liberazione del Kuwait.
Quindi non so che decisione prendere.
Da una parte mi sembra folle proporre un cessate il fuoco subito dopo aver proposto l'entrata in questa pazzia.
Dall'altra mi rendo conto che una abile azione politica puo' condurre ad effetti insperati.
Ritengo quindi sensata la proposta di chiedere anche in momenti successivi dei "cessate il fuoco", si darebbe, forse, la buona scusa a Saddam per ritirarsi, dichiarare di aver vinto e aver salvato la faccia.
Che la facciamo a fare la guerra allora?
E chi lo sa, ma succede sempre cosi'.