Intervistati i Parlamentari Radicali sul loro voto. Ragioni del si, ragioni del no. Sofferta riflessione, assoluta buona fede, e sopratutto esemplare voto di "coscienza". In questa difficile e drammatica circostanza, ogni radicale si e` trovato a dover affrontare "dal vivo" le contraddizioni e la difficile applicazione di un metodo come quello della nonviolenza "attiva" Gandhiana. E lo ha applicato secondo coscienza. Perche` dunque questo accanimento? Perche` questi giudizi pesanti sul voto "dei radicali" come se i radicali tutti, uniti da un voto di comodo, fossero solo pedine all' ordine di una ragione di partito? Non e` stato cosi, vivaddio. E sopratutto non ho sentito nessun radicale accusare "l'altro" di "alto tradimento degli ideali della nonviolenza". Solo e solamente rispetto e fiducia. A chi non ha dovuto in prima persona affrontare la responsabilita` di un voto cosi difficile, non chiedo certo fiducia per l'integrita` morale dei Parlamentari radicali: ma rispetto si.