Quando, insieme ad altri compagni,ho sentito l'esigenza di dissociarmi dal voto alla camera di alcuni dei nostri deputati,ho scelto di farlo con una lettera pubblica proprio per denunciare l'assoluta mancanza di dibattito interno.
Da mesi, da quando è scoppiata la Crisi del Golfo,né i Quadrumviri, né i deputati,né i militanti, hanno ritenuto necessaria una riunione, un'assemblea straordinaria,una forma qualsiasi di dibattito e discussione.
Tutte le iniziative di questi mesi,le interrogazioni parlamentari,i comunicati, le riflessioni, sono rimaste circoscritte a chi vive e lavora nel Palazzo,tanto che al momento del voto in molti siamo rimasti senza parole, completamente impreparati alla decisione dei deputati e dei quadrumviri.
Ora se ne parla, finalmente, tra di noi. Se ne parla attraverso il video dei computer, attraverso i fili diretti di Radio Radicale, attraverso accuse di codardia a chi dissente da posizioni evidentemente sofferte e difficili, ma non per questo assolute.
Non riesco a capire quale sarà la sede giusta per parlare di tutto ciò. Non credo potrà essere un Congresso Italiano. E mi chiedo allora perché,vista la discussione in corso, nessuno senta l'esigenza di un confronto reale,operativo, decisionale.
Un Congresso Transnazionale, per esempio, o almeno l'anticipata convocazione di un Consiglio federale.
Forse riteniamo più utile continuare a mandarci messaggi telematici molto spesso "personali", o ad insultarci quando ci incontriamo per strada.
Personalmente, mi piacerebbe sapere l'opinione di quegli iscritti radicali che tanto vengono sbandierati, i compagni ungheresi, russi,polacchi,africani...Che ne dicono loro?...Cosa pensano della nonviolenza del pacifismo della guerra della diserzione del petrolio?...Non lo sapremo certo attraverso il computer, e probabilmente, stando alle date indicate nell'ultimo postel ricevuto,non avremo modo di saperlo fino a Pasqua, al consiglio federale, se non addiruttura fino al 30 agosto, al congresso.
Per adesso il dibattito è limitato a noi, a quelli che hanno un modem, o a chi decide di passare la giornata in ascolto di radio radicale.
Vorrei, su questo,avere delle indicazioni da chi decide modi e tempi del dibattito all'interno del Partito.
Grazie,
Roberta