Caro Scalfaro,
anche questa volta il tuo nome - garanzia di qualità - indica la strada giusta.Considerami da subito membro dell'Associazione parlamentare di amicizia Italia-Israele.
Consentimi tuttavia una piccola considerazione a margine.Il mio è un atto del tutto 'viscerale':nel senso che io vi aderisco come se fossi ebreo,con la stessa passionalità,cecità,istinto di sopravvivenza.
Ma io non sono ebreo e riesco ad essere freddo nei confronti degli atti dei governi di Israele.E debbo dire,con tutta serenità,che non condivido quanto è andato facendo,in particolare il governo Shamir,nei confronti della questione palestinese.
Con la stessa serenità di giudizio non posso che esprimere tutto il mio dolore per i ripetuti attacchi terroristici che da parte dello spregevole dittatore iracheno sono stati attuati contro le città israeliane.
Non posso non apprezzare e ammirare il grande senso di equilibrio e forza morale - che forse io non avrei avuto - mostrato in questi frangenti dal parlamento e dal governo israeliano nonchè dal suo presidente Shamir.
Credo che la comunità internazionale debba farsi carico con la massima sollecitudine di garantire che l'Irak sia messo in condizione di non più minare la sicurezza dell'intero popolo d'Israele.
Augurandomi che la totalità dei paesi che si riconoscono nella Carta delle Nazioni Unite sappia al più presto porre fine alla cruenta crisi del Golfo, aperta dall'aggressione irachena nei confronti del Kuwait,voglio sperare che il primo atto - quando la forza della ragione avbrà recuperato il suo ruolo - sia quello della soluzione del problema palestinese.Soluzione che deve dare certezza del diritto e serenità a tutte le popolazioni che in quell'area vivono.Che a nessun popolo o governo venga mai consentito di operare o di auspicare la distruzione di un altro.
La pace e la sicurezza non esistono se sono a spese di qualcuno.