Da quando sono tornato in Italia (dopo lo scoppio della guerra),mi aspettavo esattamente cio' che ho trovato: un coro generalizzato di gente a favore della pace, contro la guerra, a favore del dialogo, contraria ai soprusi, a favore del benessere dei popoli eccetera.Ma guarda un po'!
Saranno 6000 anni buoni che la gente si proclama a favore del benessere e contro la m iseria e la distru zione,
risultato? ancora oggi la terra e' piena zeppa di Saddam Hussein.
Forse, la scelta non si pone tra un valore, la Pace (e quindi la vita), ed un disvalore, la Guerra (e quindi la morte), che altrimenti a nessuno sarebbe venuto in mente di cominciarla questa guerra, allora forse l'alternativa si pone tra due valori: da una parte la Vita, e dall'altro il Diritto.
La scelta e' drammatica, non devo certo essere io il primo a dirlo, tanto piu' per un radicale che conosce bene il significato della frase "la Vita del Diritto, Diritto alla Vita".
Ed allora signori siamo al bivio, occorre decidere se sia per ognuno di noi piu' importante la Vita o il Diritto.
Personalmente io ho scelto il Diritto, perche' per me la Vita senza il diritto non e' vita, e' schiavitu', ma ho naturalmente tutto il rispetto per coloro che avessero fatto l'altra scelta,.
Non ho invece molta stima degli amici del Tiranno, di coloro che trattano ad oltranza con chi usa il sopruso alla faccia di chi il sopruso lo subisce, avrei voluto vederli costoro se l'Inghilterra nel '39 (Unica nazione in guerra contro Hitler che controllava TUTTA l'Europa occidentale), si fosse messa a trattare ad oltranza con il dittatore per il bene della Pace.
Vorrei chidere citando Churcill: questo fu il suo commento all'indomani di Monaco riferito ai governanti delle potenze occidentali che avevano permesso la macellazione della Cecoslovacchia:
"Potevano scegliere tra la guerra ed il disonore, hanno scelto il disonore, avranno anche la guerra".