Con riferimento a questa frase, contenuta nello scritto di Giancarlo Ranieri n. 578, che precede, desidero fornire alcune precisazioni.Non c'e' bisogno di alcun "invito" formale, per partecipare a qualsiasi Congresso radicale: tutte le nostre riunioni sono pubbliche, alla luce del sole, sotto gli occhi di tutti. In particolare ai Congressi TUTTI sono invitati: chiunque puo' partecipare a pieno titolo al Congresso. Facciamo pagare un biglietto d'ingresso, come contributo alle spese vive congressuali: un biglietto d'ingresso, come al cinematografo o allo Stadio....
Iscritti al partito e non iscritti possono inscrivere il proprio nome nelle apposite liste che stabiliscono l'ordine in cui ciascuno parlera' ai congressisti: questi elenchi vengono affissi in sala, e l'ordine delle iscrizioni e' rispettato rigorosamente.
Possono parlare, dunque, anche i non-iscritti al partito: c'e' soltanto una differenza nel tempo di parola, che -di solito- e' di 15 minuti per gli iscritti e di 10 minuti per gli altri.
Se il Congresso e' deliberativo (= vale a dire nel caso che siano previste votazioni di mozioni politiche o altri documenti ufficiali del partito) OVVIAMENTE possono votare soltanto coloro che sono iscritti al Partito Radicale. Ma anche i non-iscritti hanno diritto al voto quando la votazione si riferisca in senso stretto ai lavori congressuali (tempi, ordine dei lavori ecc); nei primi momenti del Congresso tutti i presenti discutono e votano l'ordine dei lavori ed il Regolamento congressuale che vengono proposti all'Assemblea.
Suggerisco a tutte le persone che hanno un minimo di interesse alla politica in genere e alla democrazia in particolare di non perdere l'occasione di partecipare ad un Congresso radicale: e' una esperienza unica, e preziosa. Spesso i giornali hanno definito i nostri Congressi come "happenings". Lo hanno fatto attribuendo a questa definizione un certo sapore di ironico disprezzo. Ma chi viene ad un nostro Congresso, e cerca di giudicare con animo sereno, non puo' non capire quanta liberta' individuale e nel contempo quanto rigoroso rispetto delle regole venga espresso nelle nostre Assemblee.
La democrazia, la pratica della democrazia, non e' cosa facile: coinvolge molte resposabilita' individuali, e comporta molto "rischio" personale...
Non si improvvisa. Deriva da lungo studio e attenta applicazione.
Non basta "dirsi" democratici, bisogna saperlo essere.
Arrivederci: l'invito e' per tutti, all'Hotel Ergife, Roma via Aurelia 619 - dal 14 al 17 febbraio - con inizio alle ore 10 di giovedi' 14 febbraio 1991.
Grazie di cuore a chiunque vorra' partecipare, anche e soprattutto se le sue idee sono diverse dalle mie.
Laura Arconti, consigliere federale del Partito Radicale eletta dal Congresso di Budapest.