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Conferenza Partito radicale
Rocca Christian - 8 febbraio 1991
CONGRESSO ITALIANO E DINTORNI
CONGRESSO ITALIANO E DINTORNI

Spero proprio che il congresso non si trasformi in un logorroico dibattito fra colombe e falchi, fra gli arruolati nell'esercito del no e gli arruolati nell'esercito del si. Questo è proprio quello di cui noi non abbiamo bisogno. Detto ciò spero che il congresso non si risolva nella semplice e puntuale indicazione ad Achille Occhetto della strada da percorrere con il suo (?) pds. Tanto lo sappiamo già, non ci ascolterà, continuerà la sua "grande avventura" senza di noi, ostaggio come è di Ingrao, di Bassolino e compagni vari.

A cosa servirà allora un congresso italiano? Statutariamente non previsto, in condizioni di gestione straordinaria del partito, per le quali non avrebbe poteri neanche il congresso ordinario, perchè mai dovremmo celebrare questa inutile (per carenza deliberativa) assise?Un motivo, fosse anche l'unico, però c'è.

La possibilità finalmente di avere chiarezza,di fare chiarezza sullo stato del partito. Senza qui ripetere gli argomenti di Negri e Pietrosanti mi sembra che arrivati a questo punto della "traversata" sia doveroso da parte del quadrumvirato farci sapere in quale punto del deserto siamo; se siamo fermi, e se si perchè; se in vista vi sono oasi nelle quali poterci ristorare e via metaforando. Dagli ultimi comportamenti deduco però (lo spero) che i problemi, sopratutto quelli economici se non risolti sono almeno sulla via di risoluzione. Se fosse vero non comprendo però a questo punto la convocazione del congresso italiano, avrei trovato corretto convocare il consiglio federale per rimettere in moto le normali funzioni del partito. Quello che mi sembra più grave (purtroppo) è che la crisi che affligge il nostro tanto amato partito non sia più di natura economica ma sia una crisi tutta politica. E proprio in questa prospettiva di dibattito penso che questo congresso possa essere molto utile e per questi motivi

invito tutti coloro che mi leggono a fare anche dei sacrifici per poter esserci all'Ergife a partire dal 14 febbraio. Stavo quasi dimenticando la questione elettorale, ne parlerò magari un'altra volta. Una domanda però la lancio subito: incomberà solo su (noi) antiproibizionisti l'onere di rappresentare il radicalismo in Italia negli anni novanta ?

christian

 
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