SENATO DELLA REPUBBLICA2) La costituzione e i primi atti della Commissione speciale
La proposta fu affidata all'esame dalla Commissione finanze e tesoro che le dedicò numerose sedute dal 27 settembre 1989 al 18 gennaio 1990, ottenendo ripetutamente dall'Assemblea la proroga del tempo volta a volta stabilito. La Commissione finanze e tesoro ascoltò il ministro del tesoro Carli (24 ottobre, 16 novembre e 14 dicembre 1989), nonché i ministri per il commercio con l'estero Ruggiero e degli esteri De Michelis (9 novembre 1989), pervenendo, infine, a proporre, con relazione del senatore Colombo, all'Assemblea, nella seduta del 24 gennaio 1990, la sospensione fino al successivo 30 settembre 1990 dell'esame del documento XXII, n. 16, per l'acquisizione, nel frattempo, di ulteriori elementi informativi. Entrambe le proposte furono accolte, con voto unanime, dall'Assemblea. La combinazione delle due proposte ebbe il significato di assicurare - al termine dei lavori della Commissione speciale - la possibilità per l'Assemblea di decidere con più approfondita cognizione, sull'opportunità di istituir
e una Commissione d'inchiesta.
Compito attribuito alla Commissione speciale è, dunque, quello di fornire maggiori elementi di giudizio - avvalendosi dei poteri di cui all'art. 48 del Regolamento del Senato - per l'esame del documento XXII, n. 16, proposta di Commissione d'inchiesta, a norma dell'art. 162 dello stesso Regolamento. La funzione della Commissione d'indagine, è, dunque, "diretta ad acquisire notizie, informazioni e documentazione".
Costituitasi in data 11 aprile 1990, con l'elezione dell'Ufficio di Presidenza (Presidente Carta, vice presidente Riva e Gerosa, Segretari Garofalo e Postal), la Commissione ha avviato i propri lavori attraverso tre importanti audizioni: del ministro Carli, in data 22 maggio 1990; dei nuovi vertici della BNL (presidente Cantoni e direttore Generale Savona) in data 5 giugno 1990; del direttore centrale della Vigilanza della Banca d'Italia Desario in data 12 giugno 1990.
Il ministro Carli, che confermava ed integrava quanto già esposto nelle precedenti sedi parlamentari, puntualizzava con maggior esattezza il quadro informativo esistente. Egli non solo riferiva i dati relativi all'abusiva esposizione creditizia della filiale di Atlanta, agli espedienti ed artifici contabili diretti a mascherare la frode e ai conti di appoggio utilizzati dal Signor Cristopher Drogoul (tra i quali indicava come massimamente anomalo il conto intestato alla società newyorkese "Entrade") ma accennava anche a talune circostanze che avrebbero confermato contatti tra il predetto dirigente di Atlanta e dipendenti addetti alla Direzione Centrale dell'istituto in relazione ad alcune delle operazioni rivelatesi irregolari. Il ministro affermava, tra l'altro, che le modalità di registrazione delle operazioni irregolari lasciavano qualche traccia nella contabilità ufficiale della filiale e, pertanto, avrebbero potuto non sfuggire a più incisivi controlli interni.
Le successive esposizioni del presidente Cantoni e del dottor Desario completavano con particolari a loro conoscenza il quadro generale delineato dal ministro Carli. Il dottor Desario ricordava, tra l'altro, il giudizio negativo - sia sotto l'aspetto tecnico che quello organizzativo - che era stato dato dalla vigilanza di Bankitalia a seguito di accertamenti ispettivi operati nel 1985 e nel 1986 sulla Banca Nazionale del Lavoro.