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Conferenza Partito radicale
Cicciomessere Roberto - 8 febbraio 1991
(6) DOCUMENTO CONCLUSIVO D'INDAGINE DELLA COMMISSIONE SPECIALE SUL CASO DELLA FILIALE DI ATLANTA DELLA BANCA NAZIONALE DEL LAVORO
SENATO DELLA REPUBBLICA

6) I diversi profili della rilevanza giuridica dell'attività fraudolenta della filiale di Atlanta nell'ordinamento degli Stati Uniti

L'Agenzia BNL di Atlanta autorizzata ad operare dallo Stato della Georgia - il 20 maggio 1982 - rientra nel disegno di espansione dell'istituto, che ha registrato una straordinaria crescita dimensionale, con un susseguirsi delle iniziative nel settore delle partecipazioni e in particolar modo di quelle parabancarie. L'espansione fu singolarmente accentuata nelle reti estere, ove i punti di vendita sono passati, in 10 anni, da 25 a 137 unità e il personale da 370 a 3040 unità.

Quanto questo processo, quasi tumultuoso, abbia messo a dura prova la struttura stessa dell'istituto, accentuando la crisi di inadeguate norme statutarie e di comportamenti di fatto ben lontani dalle previsioni regolamentari, può rilevarsi non solo dai richiami della Banca d'Italia, ripetuti e severi, ma anche dalle stesse dichiarazioni dell'ex presidente Nerio Nesi e dell'ex direttore generale Giacomo Pedde.

Non sta a noi anticipare in questa sede giudizi di reponsabilità individuali, ma un esame approfondito di quei documenti, nei modi più idonei, favorirà la formulazione di un giudizio equo e motivato.

La Commissione non intende dare in questo momento una valutazione sul sospetto espresso da più di un autorevole interlocutore degli USA che la nomina di Drogoul - dottore in filosofia, di probabile origine franco libanese - alla direzione della filiale di Atlanta e all'anomala corresponsabilità, come vice, di Von Wedel, esperto in lettere di credito, non fosse casuale. Certo - re melius perpensa - le autorità americane scoprono che più di una iniziativa economica era diretta dall'esterno con dei docili, insospettabili prestanome, e che anche in altri episodi, non solo in questo, l'origine di personaggi e di intraprese economiche era sfuggita all'attenzione di quanti avevano il dovere di vigilare.

La conclusione dell'inchiesta giudiziaria ad Atlanta - che si annunzia imminente - potrà anche sotto quest'aspetto fornire più di un utile elemento di giudizio. Certo, non manca di sorprendere la sicurezza del dottor Drogoul nei suoi rapporti con il responsabile dell'Area, con gli ispettori e persino con Roma. Come appare - subito dopo l'ispezione a sorpresa della Fed e della FBI - spettacolare la reazione di Von Wedel che consegna un documento riservato nel timore, come egli afferma, di restare vittima di un agguato.

Sono elementi che si assumono esclusivamente per un valore indicativo della necessità di una più estesa, approfondita indagine. Così come la contraddizione tra affermati successi gestionali della filiale di Atlanta e la decisione - del Comitato di Direzione BNL del 24 ottobre 1988 - di sopprimere questa filiale (trasferendo affari e personale a Chicago) mai attuata.

La linea che contrassegna lo sviluppo dell'attività della filiale di Atlanta può evincersi, per il credito all'esportazione agricola, attraverso le dichiarazioni raccolte nella seduta del 16 ottobre 1990 alla Commissione della Camera dei rappresentanti USA. In quella seduta il signor Wily - dell'US-Iraq Business Forum - dichiara: "A mio avviso, la politica commerciale del Governo USA verso l'Iraq prima dell'invasione del Kuwait è stata improntata alla prudenza. Non abbiamo dato aiuti stranieri all'Iraq, né abbiamo venduto all'Iraq armamenti o munizioni durante tutto il periodo della guerra con l'Iran, neppure in quei periodi in cui pareva che l'Iran potesse vincere la guerra. I nostri programmi di CCC ed Export-Import Bank avevano l'intento di aiutare gli esportatori americani a raggiungere un importante mercato. Essi non erano intesi come aiuto all'Iraq".

Il signor Dickerson, del Servizio Estero del Ministero dell'Agricoltura, afferma: "La CCC non dispone di informazioni che accertino che la BNL sia stata coinvolta in qualsiasi irregolarità riguardo alle transazioni garantite dalla CCC... la potenziale esposizione della CCC si riferisce al mancato pagamento degli impegni da parte dell'Iraq e non ha alcuna relazione con le circostanze attualmente oggetto di indagine circa la BNL-Atlanta.

Il signor Mendelowitz del GAO, infine: "...il programma non serve esclusivamente per l'esportazione di prodotti agricoli. Il programma ha anche obiettivi di politica estera. Ed il motivo per cui noi abbiamo iniziato... ad estendere le garanzie di credito per le esportazioni agricole all'Iraq ha altrettanto a che fare con la promozione delle esportazioni agricole quanto con il perseguimento di obiettivi di politica estera... la CCC non prende decisioni isolatamente, per conto suo. Tutte le decisioni di concessione di crediti vengono sottoposte ad una Commissione interministeriale denominata NAC, alla quale partecipano il Dipartimento di Stato insieme al Tesoro, al Commercio, alla Export-Import Bank, etc. Pertanto qualsiasi decisione presa riguardo alla concessione di crediti ad un paese è il risultato di un processo collettivo tra diversi organi in cui si tiene conto di tutta la gamma degli interessi degli USA".

Insomma, sembra ancora valida la constatazione che nella sostanza, per quanto risulta a tutt'oggi, le trasazioni CCC effettuate da BNL-Atlanta erano irregolari nell'ottica interna della BNL e del sistema bancario italiano, ma non contrastavano - al di là di pur gravi violazioni di obblighi formali - né le leggi né la politica ufficiale del Governo degli Stati Uniti. Come è noto, questo è stato il contenuto della, peraltro singolare, dichiarazione resa il 16 ottobre dal dottor Lombardi, nuovo direttore di Area BNL per il nord e centro America, alla Commissione del Congresso degli USA, su istruzione degli organi centrali della BNL.

 
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