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Conferenza Partito radicale
Cicciomessere Roberto - 8 febbraio 1991
(8) DOCUMENTO CONCLUSIVO D'INDAGINE DELLA COMMISSIONE SPECIALE SUL CASO DELLA FILIALE DI ATLANTA DELLA BANCA NAZIONALE DEL LAVORO
SENATO DELLA REPUBBLICA

8) Risultanze acquisite in merito ai meccanismi di frode e al mancato funzionamento dei meccanismi di controllo

Un'attività fraudolenta della natura, delle dimensioni, e delle implicazioni geopolitiche quale quella di finaziamento non autorizzato di migliaia di operazioni commerciali e di affidamento di credito all'esportazione verso l'Iraq, e così agli organismi bancari centrali dello Stato iracheno, potrebbe configurarsi circoscritta ai soli esponenti della filiale di Atlanta (o comunque additabile esclusivamente ad essi in assenza di prove a carico di altri soggetti nel quadro di procedimenti penali) soltanto ove, in effetti, realizzabile in piena autonomia e clandestinità da parte della filiale stessa sia sul lato della provvista, che sul lato delle erogazioni.

Tale autonomia e clandestinità renderebbero verosimile la semplicistica ricostruzione della vicenda che isolerebbe in quanto occulta (pressoché interamente) l'"operazione Iraq" rispetto a tutta l'attività ordinaria e legittima della filiale, così da sfuggire sia a controlli contabili che a controlli gestionali.

Senonché esistono invece riscontri vistosi di irregolarità e anomalie, che non rappresentano sfilacciature di un sistema contabile clandestino, bensì la descrizione, sia pure manipolata, di tutte le operazioni compiute ed in questo senso registrate nella contabilità ufficiale, in quanto tale non sottratta a periodiche verifiche, riconciliazioni e riscontri.

Ove non si voglia sostenere, quindi, una totale cecità nei confronti dell'operatività della filiale, e si voglia per altro verso escludere complicità, connivenza o favoreggiamento, non resta che ammettere - come peraltro si è fatto appunto in termini generici ed impersonali dagli attuali esponenti della BNL - un livello di efficacia dei controlli, e di doverosa reazione ai numerosi segnali di allarme, inferiore a criteri minimi di diligenza.

Tali considerazioni si riferiscono a risultanze acquisite dalla Commissione, sia a domande sinora senza risposta plausibile, che qui di seguito si elencano in forma rigorosamente sommaria per i motivi più sopra ricordati.

a) Tutte le operazioni qualificate "clandestine" erano invece trasparenti presso tutti i soggetti corrispondenti della banca, rispetto ai quali agevoli e doverose sarebbero state riconciliazioni regolari o per campione, quali per un verso la Commodity Credit Corporation (CCC) e per altro verso la Banca Morgan Guaranty Trust in relazione al conto di clearing aperto presso la stessa.

b) Le operazioni di provvista dei fondi da destinarsi alle attività non autorizzate, condotte presso una molteplicità di banche in tutto il mondo, erano mediate essenzialmente da tre o quattro brokers sulla piazza di Londra, con commissioni a carico della filiale di Atlanta di dimensioni rilevabili a qualsiasi controllo.

c) L'apertura ed il mantenimento di un considerevole conto di clearing presso la Morgan di New York era anomalo rispetto al normale appoggio presso la BNL di New York ovvero presso primarie banche con sede locale ad Atlanta (come avveniva per le altre Filiali, ad es. appoggiate localmente a Chicago, Los Angeles, etc.); inoltre tale conto aveva fatto oggetto di un rilievo specifico (senza seguito) per la sua onerosità.

d) Non si può parlare di "isolamento" della filiale di Atlanta rispetto a riscontri esterni possibili a vari livelli della struttura BNL, se si considera che molte delle operazioni erano appoggiate da Atlanta per la loro esecuzione presso altre Filiali della BNL in tutto il mondo, e che di converso non mancano esempi di operazioni destinate all'Iraq (anche vistose, quale l'operazione Danieli) appoggiate su Atlanta sia dall'Italia che da altre sedi BNL.

e) A gran parte della comunità bancaria, pertanto, la filiale di Atlanta appariva canale speciale e privilegiato per le operazioni con l'Iraq, e diversi dirigenti della BNL risultano a conoscenza (quanto meno casuale) perfino degli spostamenti fisici di Drogoul a Bagdad, altrimenti del tutto ingiustificati; anche nei normali contatti, frequentissimi ed a tutti i livelli, fra esponenti della Morgan e della BNL non appare plausibile, contrariamente a quanto dichiarato, che questo aspetto dell'attività di Atlanta non fosse emerso, almeno casualmente. Per contro, questo riferimento ovvio ed essenziale all'attività con l'Iraq (e con altri paesi ad altissimo rischio) non appare mai specificatamente considerato nei rapporti ispettivi i cui rilievi, anche pesantissimi, si rivolgono in tutte le direzioni meno che in questa, e restano comunque in larga misura senza seguito.

f) Il mascheramento del reale significato del conto di clearing Morgan, peraltro ufficiale, viene spiegato (ma certo non giustificato sotto il profilo dell'ordinaria diligenza) con il mancato controllo degli estratti conto indirizzati esclusivamente ad Atlanta, la mancata riconciliazione attraverso richieste di conferma, e soprattutto la tecnica della compensazione a livelli trascurabili dei saldi giornalieri, in qualsiasi giorno preso in considerazione. Inoltre, la traduzione dei movimenti di questo conto nella contabilità di Atlanta avveniva sostituendo all'indicazione delle banche effettivamente creditrici la compensazione su conti d'appoggio intestati a nominativi di comodo. Se si considera che tali nominativi si sono concretati in un dato periodo nel conto Entrade - anch'esso ufficiale, ed in un altro periodo nelle intestazioni - sempre palesi - alla Central Bank of Iraq e alla Rafidain, stupisce da un lato che i nominativi "di comodo" fossero prescelti (anziché con nomi fittizi con identificazioni co

sì compromettenti, e dall'altro lato che neppure questa massiccia chiamata in causa (sia pure con apparenti compensazioni) delle banche irachene abbia mai richiamato l'attenzione della BNL su questa singolare specializzazione della filiale di Atlanta.

g) Dai dirigenti della BNL si è offerta la spiegazione che quali nominativi di comodo per conti d'appoggio può essere più prudente l'intestazione, anziché a nomi fittizi, ad altri corrispondenti effettivi, presupponendo peraltro in tal caso un gioco di complicità - proprio a fronte di eventuali verifiche - tra i funzionari infedeli e i terzi beneficiari. A parte la circostanza che in occasione di qualche richiesta di conferma si dava atto che era mancata la risposta proprio da parte di C.B.I. e Rafidain, la spiegazione - di per sé compatibile con la tesi della cospirazione limitata ad Atlanta - rende peraltro ancora più significativo il riscontro, effettuato invece dalla Commissione, dell'esistenza di un filo di contatto tra questi canali (in particolare il canale Entrade) ed altre strutture delle banche esterne ad Atlanta.

h) La Commissione ha avuto conferma dall'interessato di notizie precedentemente circolate, e cioè della circostanza che il dottor Guadagnini, già direttore di Area a New York e quindi superiore diretto di Drogoul, è stato consulente della Entrade per tutto il 1988 e nel periodo giugno- luglio 1989, ed è inoltre attualmente consigliere di amministrazione della Lubianska Bank negli USA. La Entrade, società costituita negli Stati Uniti quale affiliata di un gruppo turco operante nel settore finanziario, di trading e delle grandi opere pubbliche, appare quindi da un lato intestataria dell'unico conto di comodo palesemente inquinato, dall'altro lato titolare di un rapporto di consulenza con il dottor Guadagnini. Da quest'ultimo sono dipesi, almeno apparentemente, la costituzione e lo sviluppo della filiale di Atlanta per il 1982 e il 1987 tramite i direttori di questa da lui prescelti e approvati, e cioè il dottor Vincenzino ed il suo sostituto e successore Drogoul, di cui il dottor Vincenzino ha voluto trasm

ettere alla Commissione (che peraltro ne era già in possesso) la lettera-difesa indirizzata nel 1988 al direttore di Area dottor Sardelli a fronte delle ferme contestazioni di quest'ultimo.

i) Quanto all'oggettivo fallimento di tutti i controlli rispetto alla macroscopica frode, resta solo da sottolineare che i pesanti rilievi formulati nei primi appunti del Rapporto Messere nel settembre 1988 (completato nel dicembre successivo) furono immediatamente stigmatizzati con accenti durissimi nella lettera 3 ottobre 1988 indirizzata dal dottor Sardelli a Drogoul e per conoscenza al Servizio Ispettorato di Roma. Tale lettera peraltro non sarebbe mai stata consegnata al Servizio destinatario dall'ispettore Costantini (cui il dottor Sardelli l'aveva affidata a mano a New York quale più rapido tramite per la trasmissione a Roma), giustificando l'ispettore Costantini questo comportamento sulla base di non condivisibili apprezzamenti personali. Neppure il rapporto Messere nella stesura completa (utilizzato dal successore di Sardelli, dottor Lombardi, per una verifica nel giugno 1989, sempre ad opera di Messere, sui miglioramenti intervenuti ad Atlanta, e sempre senza rilievi relativi all'Iraq) ebbe mai s

eguito da parte della Direzione Centrale, restando bloccato per la traduzione e la trasmissione al vertice sino all'agosto 1989, dopo lo scoppio dello scandalo.

l) E' significativo che circa le motivazioni della frode manchi ogni orientamento, se non meramente presuntivo, non essendo stato possibile ad oggi neppure alla Procura Distrettuale Federale di Atlanta di acquisire risultanze o indicazioni su qualsiasi forma di vantaggio o di profitto realizzato a seguito delle operazioni fraudolente di singoli individui operanti ad Atlanta o da altri (se non per le somme attribuite dallo stesso Drogoul al proprio collaboratore Von Wedel) ed essendo comunque assente ogni concreto filo conduttore al reperimento di tangenti versate nei luoghi consueti di riciclaggio.

m) Infine, nelle loro dichiarazioni alla Commissione sia il dottor Nesi che il dottor Pedde hanno evidenziato (sia pure per escludere la propria responsabilità) la probabilità del coinvolgimento o quanto meno della necessaria conoscenza delle operazioni di Atlanta da parte delle strutture della Banca sia a New York che a Roma, indicando le specifiche funzioni e persone responsabili della gestione, e del controllo.

 
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