I fornitori occidentali di armi e tecnologie non-convenzionali
all'Iraq e alla Libia
Rapporto speciale redatto da
Kenneth R. Timmerman per conto del Simon Wiesenthal Center
B. Lo stabilimento di Akashat
L'Iraq fin dalla metà degli anni Settanta ha cercato di acquisire agenti e tecnologie per armi chimiche dall'estero. Tentativi iniziali di acquisto di elementi chimici precursori erano stati effettuati presso gli Stati Uniti, ma erano stati bloccati dalle rigorose misure di ispezione in loco emanate dall'Amministrazione Carter e da considerazioni di sicurezza formulate dalle stesse ditte. (12) "A quell'epoca" osservava il redattore del Washington Post David Ignatius, "il principale nemico dell'Iraq non era l'Iran, ma Israele. Ed è quest'ultimo paese che, a lungo andare, avrà da temere più di chiunque altro dall'arsenale delle armi chimiche irachene".
L'Iraq ha intensificato le ricerche su scala mondiale di armi chimiche nel 1981, dopo che un'incursione da parte degli F-16 dell'aviazione israeliana ebbe distrutto il reattore nucleare dell'Iraq costruito dai francesi e, con esso, il sogno di Saddam Hussein di fare dell'Iraq il primo paese arabo in possesso della "Bomba Islamica", almeno per un qualche tempo. Gli agenti iracheni hanno girato il mondo in cerca dei materiali necessari per la produzione di armi chimiche rudimentali come iprite. Tale vescicante cutaneo, a giudizio del ricercatore inglese Julian Perry-Wilson, "è pressappoco il più facile agente di un'arma chimica da fabbricare una volta entrati in possesso di alcuni comuni ingredienti." (13)
Il primo stabilimento iracheno per la produzione di iprite è stato completato ed è entrato in funzione nel 1983, e sembra sia stato costruito con l'aiuto della Montedison, il gigante della chimica italiana, che è stata anche coinvolta in ispezioni all'Iraq di precursori di armi chimiche da parte della KBS e della Melchimie olandese e dell'Atochem francese.(14)
L'expertise tecnica è stata fornita dalla Technipetrol, consociata italiana della compagnia petrolifera francese Technip, anch'essa facente parte del Gruppo Elf-Erap.(15) Lo stabilimento è situato nel deserto occidentale, ad Akashat, presso il confine con l'Arabia Saudita, a circa 16 chilometri dalla città di Rutbah e 370 chilometri ad ovest di Bagdad. Esso è ora ritenuto capace di produrre anche gas nervino.
Ma ci sono stati problemi in tale progetto di commesse. Le spedizioni di ossicloruro di fosforo (precursore del gas nervino Tabun) organizzate dalla Montedison sono state bloccate in Italia e in Olanda; i fornitori sono divenuti incostanti ed hanno richiamato le consegne. L'Iraq è stato tosto costretto a girare lo sguardo altrove, soprattutto alla Repubblica Federale di Germania.