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Cicciomessere Roberto - 8 febbraio 1991
(9) LA "POISON GAS CONNECTION"

I fornitori occidentali di armi e tecnologie non-convenzionali

all'Iraq e alla Libia

Rapporto speciale redatto da

Kenneth R. Timmerman per conto del Simon Wiesenthal Center

H. La MBB/Consen Connection

In base a notizie di stampa apparte in Austria, nella Germania Occidentale e in Gran Bretagna, la Messerschmidt Bolkow Blohm risulta essere stato il primo complesso appaltatore dei programmi dell'Iraq in materia di combustibili fossili.(39) Robert Gansel, l'esperto dell'opposizione parlamentare di Bonn afferma che l'MBB aveva iniziato un programma di ricerca di base in Iraq nel 1984, dichiarando però al governo della Germania Occidentale che avrebbe gradualmente ritirato la propria collaborazione con l'Iraq nel 1985, dato che erano divenute note le finalità militari del programma.(40)

Nel 1987 la MBB era ancora presente in Iraq nel complesso di ricerca della Saad 16, a Mosul ed altrove. Ma subito dopo il gigante dell'industria aero-spaziale tedesca cedeva il posto al gruppo di consulenza denominato Consen, con base in Svizzera.

In realtà, il direttore della Consen, Karl Adolf Hammer, era stato capo della Divisione Tecnologia degli Armamenti della MBB fino al 1987,(41) e all'atto della costituzione del Consen, aveva portato con sé ben 100 tecnici dell'MBB, la MBB Transtechnica, per l'acquisizione di attrezzature speciali per conto della Saad 16. Esso costituiva una ragnatela di società specializzate nelle commesse clandestine di tecnologia in tutta l'Europa.

Consociate di proprietà assoluta del Consen cominciavano ad operare a Monaco (Consen S.A.M., Consen Investment S.A.M.) in Svizzera (Condor Projekt AB, IFAT Corporation Ltd, Consen S.A., Desintec A.G.), in Austria (Delta Consult GmbH, Delta System GmbH), nell'isola di Jersey (Transechno Ltd.) e in Germania Occidentale (GPA,PGB).(42) Il Consen chiedeva anche tecnologie alla Sagem in Francia (sistemi di guida inerziali), alla Snia BPD in Italia (propellenti a combustibile solido), alla Bofors svedese (elettronica), alla Wegmann nella Germania Occidentale (sistemi di lancio dei razzi). Ilg igante tedesco dei trasporti, la M.A.N., forniva parti essenziali del veicolo di lancio del missile.

La MBB apparentemente ha continuato a lavorare ai progetti missilistici fino a data assai recente. Un documentario della BBC del settembre 1990 affermava che la MBB aveva fornito all'Iraq una sofisticata tecnologia per le testate,(43) che poteva aver raccolto dalla sua partecipazione alla ricerca sulla SDI effettuata per conto del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.(44)

Questi sono solo alcuni tra i maggiori fornitori dei programmi sui missili balistici dell'Iraq. Eccone altri:

In Austria:

- La Consultco, società di ingegneria, per la elaborazione dei progetti e per le cianografie all'impianto della Saad 16;

- la Hutter und Shranz, ditta di costruzioni, per l'invio di operai per la costruzione dei laboratori delle armi sul sito di Mosul;

- la Ilban, esperta in materia di esplosivi, fornitrice di "pareti deflagranti" per i laboratori di prova dei missili e per i laboratori degli esplosivi. In caso di incidente i rifugi sono progettati in modo da spalancarsi consentendo alla energia esplosiva di fuoriuscire anzichè distruggere l'intero fabbricato;

in Germania:

- la Blohm Maschinbau, la Waldrich-Siege e la Fritz Werner per la fornitura di macchine utensili numeriche controllate a mezzo computer per i vari impianti di armi;

- la Gildermeister Projecta di Bielefeld, fornitrice di una vasta gamma di macchine utensili, di servizi tecnici e su contratto, e prima appaltatrice per l'impianto della Saad 16;

- la Integral/Sauer Informatic /ICME per la fornitura di programmi per calcolatore del valore di 10,6 milioni di marchi;

- la Leifeld & Co., fornitrice di sofisticati ugelli per razzi che costituiscono un ostacolo per molti programmi missilistici nel Terzo Mondo;

- la Siemens per la fornitura dell'elettronica speciale per il controllo automatico dei complessi miscugli di combustibili per i missili.

Altri fornitori sono elencati nella banca di dati in appendice.

Conclusione

L'Iraq ha realizzato i propri impianti di armi strategiche con una determinazione raramente rilevata nel Terzo Mondo. I suoi tecnici e dirigenti industriali hanno dimostrato una crescente expertise nella scelta dei programmi e delle tecnologie promettenti, e nella loro organizzazione a tempi di primato. Essi si sono anche dimostrati a loro agio nel campo del mercato nero delle commesse. Nel corso del passato decennio, gli acquirenti iracheni hanno letteralmente accerchiato i servizi segreti dell'Occidente. E nella maggioranza dei casi lo hanno hatto procurandosi alleati a livello politico dei governi occidentali disposti ad appoggiare i loro programmi di acquisti per ragioni puramente mercantili.

Il fondo è stato toccato chiaramente dalla testimonianza resa l'anno passato davanti alla Commissione del Senato per le relazioni con l'estero del direttore della CIA William Webster. Alla domanda se l'Iraq e la Libia avrebbero potuto creare una propria capacità di produzione di gas venefici, egli ha risposto: "il principio è che nessuno di tali paesi è stato capace di sviluppare la propria capacità senza aiuti dall'estero. Gran parte di tali aiuti sono venuti da ditte della Germania Occidentale."(45)

 
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