Questa volta, forse, la morte di Ascia Andriani non cadrà nel dimenticatoio, dove sono finite fino ad oggi tutte le altre violenze contro omosessualki, travestiti e transessuali nella città di Torino. Quello che noi affermiamo da tempo oggi ottiene una ulteriore prova: dietro i "normali" ragazzi di buona famiglia, dietro una "normale" nottata di divertimento si cela, spesso, la violenza ed il disprezzo per i diversi.I respoo e, pare, rei confessi. Ma perchè lo hanno fatto?
Stupisce che ci sia qualcuno che si stupisca di questi fatti: da anni le statistiche nazionali (e quelle per Torino non fanno differenza) ci dicono che gli omosessuali, i travestiti, i transessuali sono · ùGKDrá ¼£ ¡ WE 9 -êy ôMRv#by^ ]g f+ò a categoria di persone più "antipatica" agli occhi degli italiani. Più degli extracomunitari, più degli ebrei, più degli zingari, più dei tossicodipendenti.
Almeno un italiano su due considera queste persone antipatiche e pericolose. Uno su due di quelli che incontriamo ogni giorno per strada, tutti i giorni: cosa può produrre tutto ciò se non violenza, emarginazione e denigrazione da parte dei cosiddetti "normali"?
Stupisce, infine, che anche all'ultimo momento della sua vita Ascia debba sopportare una ulteriore violenza alla sua immagine: "ucciso un travestito" è un titolo che si dimentica che Ascia, con molte sofferenze e coraggioY ºz v ìE]ûvéeö» ± ö
Stupisce, infine, che anche all'ultimo momento della sua vita Ascia debba sopportare una ulteriore violenza alla sua immagine: "ucciso un travestito" è un titolo che si dimentica che Ascia, con molte sofferenze e coraggio, è diventata una donna, anche dal punto di vista anagrafico. Significa negarle anche questo ultimo, piccolo frammento di identità personale.
Spero che questa volta non si vada ad indagare "nello squallido mondo dei pervertiti" ma nello squallido mondo dei normali, dal quale quotidianamente gli omosessuali, i travestiti, i transessuali continuano a ricevere denigrazione, sopraflenze. Da parte di tutti, dei giornalisti come degli inquirenti.