Risoluzione in Commissione (Affari Esteri)
premesso che la legge 9 luglio 1990, n.185, recante "Nuove norme sul controllo dell'esportazione, importazione e transito dei materiali d'armamento" prevede, per divenire operativa, una serie di adempimenti da parte del Governo fra cui:
1) l'approvazione, entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, dell'elenco dei materiali d'armamento (art.2, comma terzo);
2) l'istituzione del registro nazionale delle imprese e consorzi di imprese operanti nel settore della progettazione, produzione, importazione, manutenzione e lavorazione comunque connesse di materiale d'armamento (art.3, comma primo);
3) l'istituzione del Comitato interministeriale per gli scambi di materiali di armamento per la difesa - CISD (art. 6, primo comma);
4) l'istituzione del Comitato consultivo per l'esportazione, l'importazione ed il transito di materiale d'armamento (art. 7, primo comma);
5) la costituzione, entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, dell'Ufficio presso la Presidenza del Consiglio con il compito di fornire al CISD pareri, informazioni, etc.;
6) l'emanazione, entro 120 giorni dall'entrata in vigore della legge, del regolamento contenente le norme di esecuzione;
rilevato che la Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 25 gennaio 1991 pubblica la delibera con la quale, "considerato che non sono ancora vigenti i provedimenti attuativi della legge 9 luglio 1990, n.185", proroga l'applicazione della disciplina transitoria e cioè l'applicazione delle disposizioni contenute nella precedente normativa di legge;
rilevato che dei sei adempimenti amministrativi prima citati risulta attuato solo quello relativo alla costituzione del CISD (Comitato interministeriale per gli scambi di materiali di armamento per la difesa);
rilevato che numerosi quotidiani riferiscono che secondo lo studio condotto dal giornalista americano Kenneth Timmerman, commissionato dal centro "Simon Wiesenthal" di Los Angeles alcune aziende italiane avrebbero fornito armi e materiale bellico all'Irak anche successivamente allo scoppio delle ostilità nel Golfo. Secondo tale studio le aziende coinvolte nel traffico clandestino di armi sarebbero le seguenti: Ausidet, Montedison, Snia-Techint, Snia-Bpd, Technipetrol, Euromac, Bnl, Danieli, Ilva, Iri e Società delle Fucine.
impegna il Governo
a compiere, entro il 15 febbraio, tutti gli adempimenti previsti dalla legge n. 185 del 1990
a riferire alla commissione sulle denunciate violazioni all'embargo sancito con decreto legge 6 agosto 1990, n. 220 contenente "misure urgenti relative ai beni della Repubblica dell'Irak" e del decreto legge 23 agosto 1990, n. 247 contenente "provvedimenti urgenti in ordine alla situazione determinatasi nel Golfo Persico"
a riferire immediamente sulle operazioni autorizzative svolte dal 1 gennaio 1990 ad oggi in particolare per l'esportazione di materiale d'armamento e la cessione di licenze di produzione nei confronti dell'Iraq, Iran e Siria;
Roberto Cicciomessere
Emma Bonino
Giuseppe Calderisi.