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Conferenza Partito radicale
Tesseramento Servizio - 3 marzo 1991
Lettere al Partito Radicale

Pianosa Isola, febbraio 1991

Al Partito Radicale

Dall'aprile scorso in poi, saputo del progetto del Dr. Amato, dagli Istituti di Pena di tutta Italia, dalle regioni più lontane: Sicilia, Campania, Piemonte, Veneto e Lazio, migliaia di detenuti sommergevano l'Ufficio Trasferimenti del Ministero richiedendo di essere tra coloro (scelti e prediletti) che avrebbero raggiunto il "Villaggio Penitenziario : l'Isola della Speranza - Pianosa" !

L'andamento dell'isola, dopo la "paventata" chiusura del Penitenziario e le difficoltà dovute alla posizione geografica, è a livello zero.

Non c'è riscaldamento né cucina detenuti, la qualità del vitto (crudo) è quantomeno discutibile ma tutto accettano i primi arrivati per il clima disteso e sereno che regna su tutto il territorio, per il rispetto e l'educazione reciproci che intercorrono nei rapporti con il personale di custodia.

Tutti sono lontani dalle loro famiglie, la maggior parte non svolge più i colloqui ma con grande senso di responsabilità svolgono le loro mansioni lavorative e aspettano fiduciosi, cercando di contribuirvici, che lo sviluppo dell'isola proceda, che il progetto "Villaggio Penitenziario" abbia il suo regolare, se pur difficoltoso, corso.

Il Sig. Direttore Dr. Truscello si dimostra un padre per tutti loro cercando di risolverne i singoli problemi con solerte impegno ed immediatezza.

I sacrifici cui sono andati incontro sono ripagati : il lavoro permette di trascorrere le giornate molto velocemente e contribuisce alla formazione del senso di responsabilità di ognuno di essi.

Forse, però, era anche prevedibile: la selezione a cui sono state sottoposte le richieste di trasferimento non è roba da poco: ottima condotta, nessun reato associativo, la stragrande maggioranza da tempo usufruisce già dei permessi premio e tanti sono nei termini o quasi delle misure alternative alla detenzione.

Ma ecco che, proprio quando si ha la netta sensazione che il progetto stia prendendo corpo, qualcosa comincia a cambiare: nuovi agenti, nuovi graduati, anche il direttore sta per andarsene perché scade la missione.

Ai nuovi giunti ed a coloro che rientrano dai permessi, vengono effettuate perquisizioni al limite del buon gusto, da carcere speciale, con tanto di flessioni a corpo nudo; gli vengono sequestrati gli oggetti di valore come in un centro clinico per tossicodipendenti dove tutto è motivo di traffico e commercio. Ci si chiede il perché, sembra strano, in un carcere dove per tutto il giorno si "hanno in mano" pericolosi oggetti quali zappe, motoseghe, martelli, seghe, forbici e tenaglie, ed altri attrezzi.

Che cosa sta succedendo?

I pacchi-colloquio, portati a fatica dalle famiglie, (che tra l'altro non sono nemmeno accompagnati dalla regolare distinta) vengono "setacciati" in modo sbalorditivo, i salami contenutici, tagliati addirittura per lungo. A qualcuno vien detto che la carne cruda non può entrare quando qui, la carne cotta (vista l'assenza della cucina) non la si è mai vista. Le bombolette della schiuma da barba, che prima erano consentite, vengono sequestrate, a taluni anche quelle del gas, le musicassette non devono superare il "pericoloso" numero di cinque per ognuno, le altre : al casellario !

Ed inevitabilmente cambia anche il clima, il rapporto con il personale prima così reciprocamente educato, sereno e rispettoso.

Ci si chiede cosa sia successo, il perché tutto stia cambiando ma soprattutto ci si chiede quale sia ora la SPERANZA DELL'ISOLA DELLA SPERANZA.

Tutti stanno al freddo, tutti imparano a cucinare per potersi sfamare, tutti lavorano con impegno rientrando regolarmente dai loro permessi.

Tutti sperano, nell'Isola della Speranza, ma adesso tutti si chiedono se la speranza non sia diventata quella di non tornare alle torture ed agli abusi della sezione Agrippa nei famosi "Anni Caldi".

Sarà questa, la futura speranza per gli abitanti dell'Isola della Speranza ?

I detenuti di Pianosa

 
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