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Conferenza Partito radicale
Ranieri Giancarlo - 17 marzo 1991
Che i Protocolli di Agora' siano con me.

Il problema che sollevi, Getano, non e' banale, ne io sto

facendo il "finto tonto".

Poiche', a mio modo di vedere, le religioni tutte rappresentano

degli aspetti fondamentali delle varie culture, fino a

costituirne parte integrante, cio' che intendevo esprimere era

semplicemente il senso di vivo stupore provato nel veder

paragonare - implicitamente - culture diverse tra loro.

L'orientamento attuale dell'antropologia culturale

sconsiglierebbe vivamente questo tipo di operazione, visto che

partendo da *premesse diverse* non avrebbe senso ipotizzare

*conclusioni paragonabili*, laddove il derogare da questo metodo

potrebbe facilmente portare, magari del tutto involontariamente,

a valutazioni inquinate da intolleranza culturale. Appunto.

Il tema della violenza e' comunque comune a molte religioni e

quella cattolica non fa certo eccezione.

Non mi riferisco certo alle crociate od all'inquisizione, ma al

black-out, molto piu' recente, intorno ad ogni aspetto culturale

del mondo islamico, ad es., operato dalla cultura cattolica in

campo editoriale.

Documentarsi su questa cultura cosi' vicina e cosi' simile alla

nostra e' davvero opera ardua.

Pretendere, poi, di trovare opere obbiettive e non inquinate dal

sempiterno senso di superiorita' del mondo cattolico verso gli

infedeli, sembra addirittura utopico.

Non mi interessano peraltro i saggi di Donna Vittoria Alliata

che non considero affatto esaurienti.

Sia il mondo islamico che quello ebraico hanno, nel tempo,

mostrato tutta la propria intolleranza verso gli infedeli, cosi'

come varii aspetti di violenza interna,in genere altri monoteisti

non meno intolleranti loro stessi.

Devo citare l'"occhio per occhio.." del Popolo Eletto?

O preferisci i toni da Mein Kampf di molti passi della Bibbia?

O l'espulsione, cortese ma ferma, di mia figlia dalla sinagoga

unicamente perche' non israelita?

Io credo che il tema della violenza sia intimamente connesso

alla natura stessa delle religioni, laddove, interferendo con

istanze istintuali, psicologiche o sociali - culturali, in breve

- non possono non esercitar violenza sugli uomini e sulle loro

societa'.

Sul perche', poi, le religioni monoteiste appaiano spesso piu'

intolleranti delle politeiste si potrebbe discutere a lungo e

piacevolmente, ma temo non essere questa conferenza la sede piu'

adatta.

Esaurito un dubbio, me ne sorge un altro:

Che vuol dire la domanda circa il tempo di decadenza del diritto

di un popolo a possedere la propria terra?

Prima di Israele, in Palestina, c'erano i Palestinesi, credo.

E prima dei Palestinesi moderni?

Mi sembra tanto, con tutto il rispetto, di star investigando su

certe storie circa la priorita' da nascita di uova e galline...

Temo, davvero, che non sia li la soluzione dei problemi del

medio oriente.

con stima,

giancarlo

 
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