In questo momento ho in giro per l'albergo una signora, mandata dal Comune di Roma, a prendere le misure di porte e corridoi per un non meglio identificato censimento per la ricettivita' degli handicappati.
Giusto, anzi giustissimo; fra l'altro conosco molto bene il problema, essendomi spesso trovato a viaggiare in compagnia di un amico in sedia a rotelle. (Vi risparmio i racconti delle edificanti situazioni in cui ci siamo trovati.)
Pero' la cosa mi suona stonata, come un soldo falso.
Sara' che mi ricordo bene, ormai molti anni fa, un servizio del TG che parlava di "una vergognosa disubbidienza civile" dei Radicali, che avevano instalato delle passerelle da handicappato non so dove... (La disubbidienza consisteva nell'aver scavalcato chi per legge era tenuto a farlo...)
Sara' che proprio ieri mi sono dovuto faticosamente arrampicare per salire su un autobus (mi fa male un ginocchio, ma non sono certo un invalido temporaneo) per poi sedermi in un posto "riservato a minorato non deambulante", che con tutta la fantasia non immagino come possa mai salirci, sull'autobus.
Marco.