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Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Rinascimento - 19 aprile 1991
DICHIARAZIONE DI VOTO DEL SEGRETARIO DEL PR SERGIO STANZANI SULLE COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO GIULIO ANDREOTTI

Signor Presidente della Camera, Signor Presidente del Consiglio, colleghi Deputati,

il Gruppo Federalista Europeo, con i suoi eletti radicali, voterà contro questo Governo con assoluta convinzione, con assoluta serenità, per una serie di ragioni, ciascuna di per sè sufficiente.

Mi limiterò a qualche esempio.

Voteremo contro perchè nulla avete fatto, da decenni, e nulla annunciate di fare, contro il pericolo che, da un momento all'altro, centinaia di migliaia di tonnellate di petrolio (lo ripeto, o donne e uomini del governo, del parlamento, del nostro paese!) centinaia di migliaia di tonnellate di petrolio distruggono il mar Tirreno o il mare Adriatico, le nostre coste, la vita che da milioni di anni vi è ospitata.

Ci annunciate grande mobilitazione di governo contro una criminalità che in gran parte voi stessi avete ingenerato - non per cattiveria - ma perchè questo è quello che producete e, nell'oggi, non vi è neppure un'ipotesi di governo per scongiurare, o per limitare, una catastrofe che solamente il caso, solamente il caso (in nulla, in nulla voi) ha impedito nei giorni scorsi e impedisce ancora in queste ore.

Ma in nome di Dio - proprio perchè questo nome non va pronunciato in vano, nè da credenti, nè da non credenti - in nome di Dio, cosa significa più, allora, governo di un paese? Perchè ha pur da esserci un "governo", se la nostra stessa vita come umanità, come terra, come società deve essere governata dal caso, e non da voi, non dal vostro governo!

Il Paese, la gente, certamente, non sembrano chiedervi conto di questo.

Voteremo contro anche per questo, perchè la partitocrazia, come la dittatura, non consente alla gente di conoscere, per poi scegliere e deliberare, non consente saggezza e responsabilità nel popolo, e in ciascuno di noi. Ci avete imposto, con le vostre televisioni e i vostri giornali, ore e ore di suspence, di thrilling, di dramma, di inchieste, a partire dal diritto di esternazione (si dice così, vero?) del Presidente della Repubblica, su tutto e su nulla; o a partire dalla "tragedia" del qui-pro-quo con il Partito Repubblicano, il Pri, e del loro voto di dissociazione.

Centomila tonnellate di petrolio si rovesceranno, o no, in questi giorni o anni nel nostro mare e sulla nostra terra?.

Il PRI voterà astenuto o voterà contro?

Che vita angosciosa, specie con quest'ultimo interrogativo,, è la vita vostra, quella nostra, la vita di sessanta milioni di italiani!

Voteremo contro perchè l'amministrazione del nostro Stato, l'amministrazione della nostra economia, l'amministrazione della nostra giustizia, sono ridotte ad un unico, gigantesco colabrodo nel quale il poco che resta è dilapidato dal famelico parastato dei vostri partiti, della vostra partitocrazia, ammasso di fazioni, frazioni, razioni di ordinaria follia.

La vostra comune politica di un paio di decenni e soprattutto degli ultimi due lustri, ha prodotto un debito pubblico che si avvia rapidamente, nel complesso, a un milione e 500 mila miliardi di lire, quasi 30 milioni per ogni italiano; centenari e neonati compresi.

Voteremo contro, signor Presidente del Consiglio, per la modestia delle sue ambizioni, di quelle del suo governo. Di quelle del Presidente della Repubblica, quale Egli le esprime non con messaggi costituzionali al Parlamento, ma con le sue incostituzionali, sistematiche "esternazioni", delle quali costituzionalmente è responsabile il Governo, visto che il Presidente della Repubblica è, come nostro, irresponsabile, giuridicamente parlando.

Voteremo contro per il vostro rifiuto di dialogare con chiunque non abiti, come lei (che almeno sa abitarci), a Caffé Crème o a Biberon, o a Domenica Inn o a uno dei cento contenitori di regime e di spettacoli chiamati tele-radio-giornali o dalle migliaia dei luoghi di sottogoverno. Per il vostro rifiuto di dialogare con chiunque ami il governo della politica e delle idee e degli interessi e non ambisca potere, sottopotere, profitti, anche privati e non solamente partitocratici, di stato e di parastato.

Voteremo contro per la sufficienza con cui avete respinto, da cinque anni, la proposta di governare anche con verdi e federalisti europei, fatta come provocazione seria e responsabile, sicchè sempre più vivete nei vostri palazzi come in un ghetto, politicamente deboli e rissosi, nemici gli uni degli altri.

Infine, voteremo contro non perchè il suo governo sia il peggiore, e lei Presidente Andreotti sia il peggiore. Tutt'altro. Se la consideriamo, Lei ci appare, certo, oggi, come politicamente, governativamente nullo. Ma se la confrontiamo con i suoi eventuali concorrenti, di ognuna delle famiglie che da un quarto di secolo compongono la maggioranza di governo del paese, Lei è probabilmente il meglio che per oggi ci si possa proporre, e questo governo, anche.

Voteremo quindi contro perchè questo "meglio" è incommensurabilmente lontano dal necessario, perchè rappresenta quel che resta del passato e - quale annuncio del futuro - rappresenta l'accrescersi del disordine stabilito, una disperata, istintiva, involontaria protervia tolemaica, a fronte di una necessità, di una speranza copernichiana.

L'alternativa nonviolenta, ambientalista, democratica, internazionalista, federalista, europea, antipartitocratica, non vi è consentita. Lo Stato di Diritto può tuttalpiù essere la vostra nostalgia o il vostro rimorso.

Non basta Presidente Andreotti. Noi ci auguriamo di sbagliare, e che Lei, voi, abbiate ragione. Ma non lo crediamo.

Come federalisti europei votiamo contro e quale federalista europeo mi sono espresso. I radicali, lo ricordo, voteranno, sì o no, con pari legittimità, e con pari dignità di coerenza.

E' opportuno ricordarlo.

E solamente questo dichiaro quale primo segretario del transpartito transnazionale radicale che ho l'onore e l'onere di rappresentare.

Concludo signor Presidente, confermando la nostra risposta sulla questione sulla quale Lei ha richiesto di pronunciarsi a tutti i gruppi: il referendum sulle preferenze. L'ipotesi del rinvio non è tollerabile nemmeno sul piano formale, costituzionale, indipendentemente dal nostro giudizio sul merito.

Il referendum è stato promosso, e le firme raccolte, perchè già le elezioni del 1992 si svolgano secondo le norme proposte, certo non le elezioni del 1997 o di altre che nessuno sa o può sapere in che contesto si verranno a collocare.

Grazie e buon lavoro.

 
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