Pero' la mia opinione in materia e' negativa.Innanzi tutto mi fanno incazzare quelli che dicono: Pannella e' con noi, da sempre, noi lo sapevamo e te sei un cretino. Mi pare che simili ragionamenti non piacerebbero neppure ai migliori esperantisti. Cio' detto entro nel merito.
C'e' il problema di una lingua per l'europa. Problema relativo, poiche' tutti abbiamo una zucca grande abbastanza per farci entrare piu' d'una lingua, diciamo almeno due o tre. In ogni caso non si capisce perche' tale lingua dovrebbe essere l'esperanto.
Il tanto disprezzato inglese e',per quanto ne so, una lingua nata dallo scontro tra i ceppi sassone e latino, insomma un mix di francese e tedesco. Diro' anche che e' nato in maniera naturale, per un processo storico.
Ma non considero una grave colpa dell'esperanto l'essere stato fatto a tavolino: soltanto mi chiedo allora perche' non farla adesso, una lingua per l'europa, che risulterebbe fatta meglio di cent'anni fa; sarebbe piu' rispettosa di altre radici che l'esperanto non considera affatto. Costruendola adesso potremmo anche farci aiutare dal computer. I lettori possono ripetere un'esperienza che mi e' capitata quasi casualmente: si scriva un file di testo con wordstar, e una volta salvatolo lo si riapra col write di windows, senza convertirlo; il risultato e' una specie di nuova lingua che e' un miscuglio di italiano e norvegese (o ungherese?) ch sara' simpatico provare a leggere a voce alta con accento bergamasco, o portoghese. Beh e' solo un gioco, ma puo' dare l'idea di quanto verrebbe meglio un esperanto fatto col computer.
Il prof d'informatica ci teneva molto a spiegare che il bus dei dati si dice "bus" e non "bas". D'altra parte crewdo che nessuno di noi abbia mai preso un auto-bas. Questo per dire che anche il timore di perdere una cultura insieme al linguaggio (due cose indubbiamente legate), non mi spaventa piu' di tanto. I friulani, i sardi, non hanno perso la loro cultura inserendo l'italiano nelle loro zucche; mi pare che la cultura degli indiani d'america sia stata messa in pericolo dall'alcool piu' che dall'inglese. Per restare in nord-america, sono convinto che il mercato unico avra' come effetto si' che in Messico s'imporra' l'inglese, ma sara' un inglese piu' o meno "contaminato" dallo spagnolo, anche a Chicago.
E poi non vedo come l'esperanto possa tutelare meglio la nostra cultura. Anzi aggiunge solo casino al casino.
Ecco, scrivendo mi sovviene un'altra cosa che mi fa incazzare: la favoletta che nei paesi dell'est l'esperanto sarebbe molto diffuso. Beh, trattasi semplicemente di una grande palla. Viaggiare per credere.
Per concludere, il fatto che sia una lingua artificiale non pregiudica il vs. buon diritto di coltivare tale hobby, ma vedo molto male che tentiate di imporlo per decreto al Pr: in lista di attesa ci sono altre lingue, che non esito a definire piu' importanti; sia per le culture che esprimono, sia dal punto di vista del farsi capire.
Capito ?