Allora voglio proporre, in primo luogo a voi esperantisti, un gioco molto serio: facciamo insieme una nuova lingua per l'europa e dintorni. Facciamo insieme un nuovo esperanto piu' aggiornato e rispettoso delle lingue che l'esperanto non considera. COSTRUIAMO INSIEME UNA ARGENTINA TORRE LINGUISTICA PER SFIDARE PAGANAMENTE LA DIVINITA' CHE CI IMPOSE LA BABELE.
Potremmo cominciare dai problemi relativamente piu' semplici, in quanto non necessitAno di mettere mano alle lingue; ad esempio cominciamo con lo studiare un alfabeto unico che unifichi il nostro e il cirillico: sovietici, bulgari (e greci) potrebbero per il momento continuare a parlare le loro lingue, ma almeno avremmo meno difficolta' a leggerci reciprocamente, noi e loro; loro convertendo la grafia di qualche loro lettera e noi magari inserendo qualc una delle loro nel nostro alfabeto. Certo e' ben poco rispetto al problema della babele, ma confido nel tuo intuito per tralasciare quali rivoluzionarie conseguenze gia' cosi' "poco" comporterebbe. Altro problema "minimo" ma affrontabile: i fottutissimi accenti; bene, per ora lasciamo pure le lingue cosi' come stanno ma almeno togliamo di mezzo o uniformiamo gli stramaledetti accenti. Beh non e' per colpevolizzarti, ma ti rendi conto che col tuo testo rispettoso degli accenti mi hai scassato la stampante ?!?
Tra parentesi, cio' vale anche per l'amica Caterina di Agora': invece di inseguire ogni dannato formato di videoscrittura, perche' diavolo non dici agli abbonati di standardizzarsi loro con due semplici mosse:
a) sostituire qualsiasi accento con l'apostrofo;
b) stampare su disco in ascii prima di inviare.
Chiusa parentesi.
Certamente cio' comporta la rivolta dell'accademia francese e le proteste dei tedeschi causa l'inestetismo di sostituire la dieresi aggiungendo una "e". Ma davvero pensiamo di riuscire a diffondere una lingua comune in 40 parlamenti, se ci scoraggiamo a priori dal promuovere una praticabile riforma in 4 parlamenti ?!?
Concludendo, cari amici esperantisti, e' improbabile che io possa essere presente al vostro congresso, ma solo per meri motivi economici. resto disponibile e saro' onorato di partecipare, con tutti i miei limiti grammaticali (gli psicologi direbbero che e' colpa delle insegnanti che non m'hanno fatto appassionare all'italiano e all'inglese, tutte brutte e antipatiche), ad una vostra eventuale commissione telematica per lo studio del nuovo esperanto di cui sopra.
Kordialoni salutoni