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Conferenza Partito radicale
Lorenzi Giuseppe - 21 maggio 1991
Yugotalia
Quello che sta accadendo in Croazia mi fa pensare a quanto c'è in comune tra la situazione politica yugoslava e quella italiana.

In Yugoslavia le repubbliche più ricche, più progredite e meno comuniste - Slovenia e Croazia - cercano, nello sfascio del dopo '89, di separarsi dalle altre repubbliche meno ricche ma ancora comuniste. Tutto questo sta succedendo nelle condizioni che vediamo - rigurgiti nazionalistici, esautoramento del governo federale, rischi di guerra civile, ecc. -.

Siamo portati a pensare che tutto questo sia conseguenza di cinquant'anni di regime comunista e quindi riguardi solo quei paesi - come la Yugoslavia, appunto - che hanno avuto tale sorte. Noi, che siamo un paese democratico, saremmo indenni da problemi similari.

Invece succede che in Italia vengon fuori le Leghe che, mutatis mutandis, dicono sostanzialmente le stesse cose; affrancamento da "Roma" (cioè dalla partitocrazia, per usare la terminologia radicale, cioè l'analogo, in Italia, del comunismo in Yugoslavia), autogestione del Nord più ricco e più civile (quindi potenzialmente non partitocratico) rispetto a un Sud sempre più avvinto al giogo dei partiti. In più ci mettono un po' di antimeridionalismo e di qualunquismo, ma non è questo l'essenziale.

E, come in Croazia e in Slovenia stravince un miscuglio di democrazia e di neo-nazionalismo, così nel Nord dell'Italia le Leghe prendono un mare di voti togliendoli, giustamente, alla DC e al PSI, mentre, guarda caso, al Sud la gente non trova di meglio che aggrapparsi sempre di più ai partiti per garantirsi comunque una speranza di sopravvivenza; proprio come avviene in Serbia nei confronti del vecchio partito comunista...

Se continuerà così, tra poco (e senza bisogno di ridicole divisioni in tre repubbliche...), l'Italia sarà - prima elettoralmente e poi nei fatti - divisa in due, come la Yugoslavia.

Avremo la Yugotalia: un Nord "europeo" - ricco, abbastanza democratico ma sicuramente molto conservatore - che si vorrà sempre più autogestire dallo sfascio partitocratico (e come dargli torto!..) in contrapposizione ad un Sud da Terzo Mondo, lasciato al suo destino di malgoverno, di corruzione e di criminalità (in questo campo, poi, siamo riusciti a far meglio perfino della Yugoslavia...), un Sud governato in Serbia dai superstiti comunisti, qui dai superstiti della partitocrazia.

D'altronde, forse non dovremmo nemmeno sorprenderci più di tanto.

Lì il regime comunista duro, violento, totalitario ha creato gli sfasci che sappiamo; qui la consociazione del "più grande Partito Comunista dell'Occidente" col più grande partito cattolico del mondo è riuscita a creare (unendo, in un perfetto gioco delle parti, il peggio delle due ideologie) questa mostruosità di regime partitocratico che incombe su tutti noi, in tutti i campi del vivere civile, dall'economia alla sanità, dai trasporti alla giustizia...

E temo proprio che anche noi yugotaliani, se non faremo succedere qualcosa di nuovo, tra non molto vivremo qualcosa di molto simile a quello che stanno vivendo adesso gli yugoslavi.

Giuseppe Lorenzi

 
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