Se qualcuno non aveva ancora capito l'importanza di una riforma elettorale in senso uninominale, le regionali siciliane credo rappresentino la dimostrazione matematica di come questo sistema elettorale non fa che privilegiare la partitocrazia e quello che della partitocrazia è lo zoccolo duro: la DC.La situazione adesso è la seguente: 10-11 liste rappresentate, una sola supera il 40 per cento e tutte le altre sono al massimo sul 15 per cento.
A livello nazionale sicuramente le cose non cambieranno, anzi peggioreranno, dato che a tutte queste liste si dovrà aggiungere la Lega.
La DC risulterà arbitra assoluta della situazione; potrà permettersi di scegliere fra i nanetti che la circondano quelli che le danno meno fastidio e/o quelli su cui sarà facile scaricare le cose che non vanno.
I socialisti (anzi Craxi) sono in un cul de sac (altro che politica dei due forni: il pane si vende da una parte sola, ormai, e sicuramente a caro prezzo).
Degli altri meglio non parlarne.
Che cosa si aspetta ancora ad attuare meccanismi che facciano in modo che l'elettorato possa davvero scegliere tra due schieramenti politici differenti e non, come ora, in cui l'unica scelta è se votare per il re (la DC) o per i suoi vassalli, valvassini e valvassori (tutti gli altri)?