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Conferenza Partito radicale
Boselli Michele - 30 giugno 1991
Conferenza stampa delle autorita' slovene
Il presidente della presidenza slovena Kucan ha dichiarato: "Ci troviamo in uno stato di guerra".

Relativamente all'ultimatum del comando supremo dell'esercito ha detto che questo ultimatum "non tiene conto delle leggi slovene" e che comunque la discussione e' subordinata alla tregua, posizione ribadita in una lettera al ministro lussemburghese Poos.

Ha detto che oggi e' atteso a Lubiana Markovic per capire se le attivita' dell'armata federale vengano compiute su ordine del governo federale.

Il presidente del parlamento sloveno Bucar ha informato circa la seduta notturna del parlamento, che e' stato sorvolato dagli elicotteri. Il parlamento si e' riunito per consolidare le posizioni e asostenere le scelte del governo sui meccanismi di difesa.

Il capo del governo Peterle ha confermato che ieri vi sono stati attacchi e spari verso il parlamento.

Ha informato che stamane si segnalano mobilitazioni dell'esercito in Bosnia.

Ha detto che la situazione economica e degli approvvigionamenti e' pressoche' normale.

Sul piano internazionale si registra una grande attivita' diplomatica:

Il ministro degli esteri austriaco Mock ha parlato stamane per telefono con washington. Il ministro degli esteri olandese Van den Broek, che domani assumera' la presidenza Cee, ha pure programmato un viaggio a washington, anche in accordo con il collega tedesco Genscher, nella direzione di un significativo cambiamento dell'atteggiamento tenuto finora dalla Cee sulla crisi yugoslava.

Le autorita' slovene hanno invece detto che non hanno avuto contatti con De Michelis, lasciando anzi trasparire del gelo per l'atteggiamento di De Michelis che tanta parte ha avuto nelle decisioni della Cee.

Gli esponenti sloveni si sono comunque detti fiduciosi che qualcosa possa cambiare anche in Italia a seguito di contatti avuti con Andreotti e con altri ministri dei quali non hanno voluto fare il nome.

Una altra conferenza stampa, sara' tenuta tra un quarto d'ora dai parlamentari tedeschi del Bundestag presenti a Lubiana.

 
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