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Conferenza Partito radicale
Romani Angela - 20 agosto 1991
Potrebbe essere utile
in questo momento, far giungere, dove possibile in Urs, attraverso militanti radicali preparati a farlo, se ve ne sono e io mi auguro che ve ne siano, un messaggio rigorosamente non violento:

non accettare, per nessun motivo, di condividere con i golpisti, sia pure da una sponda opposta, qualsiasi anche minima responsabilita' nell'uso della forza. Loro hanno deciso il colpo di stato e hanno preso su di se la direzione delle forze armate, su di loro, per intero deve pesare.

Sarebbe molto importante far riflettere i cittadini sovietici, sull'eventualita' di prepararsi auna resistenza disarmata, non violenta, di lunga durata, in difesa dei loro diritti civili e politici.

Pericolosissima qualsiasi psicosi del tipo "le masse affrontano i carri armati a mani nude". Ci rimetterebbero sicuramente l'uso delle mani e anche quello dei piedi, facendo esattamente quanto i militari golpisti si aspettano che facciano. Nel pegiore dei casi si avrebbe un bel massacro , come a Piazza Tienn men, e dopo qualche mese tutto e' dimenticato e.......fervono gli affari.

Questo non vuole dire abbandonare le piazze in mano ai golpisti , al contrario vuole dire organizzarsi per garantire una presenza agile, continua, che sappia rendersi visibile con i mezzi non violenti fino ad oggi conosciuti e sperimentati.

Nessun assembramento di masse ( l'ingorgo delle passioni e delle emozioni che si produce in queste forme, che si possono definire "arcaiche" di resistenza politica e civile, e' pericolosissimo ed espone quelle stesse masse a diventare oggetto della piu' brutale repressione di strada ( dove tra l'altro, come e' noto, non e' possibile riconoscere i democratici dagli agenti provocatori messi in opera dagli stessi golpisti ), e consegna, successivamente i singoli, una volta rientrati nelle loro case, alle piu' odiose persecuzioni da parte della polizia politica.

 
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