Chiedo scusa alla mia amatissima Presidente, ma in questo momento il poco inglese scolastico di cui dispongo non mi consente di esprimere quello che ho in cuore.E chiedo -davvero umilmente- perdono ai compagni radicali "al di la' dei confini italioti" per la mia deprecabile ignoranza linguistica.
Sento in questo momento la conferma -anche da parte della Tass- della notizia che i golpisti sovietici sono in fuga, che il colpo di stato e' fallito.
Urgono dentro di me alcune considerazioni:
1. La nonviolenza ha vinto. La resistenza popolare, la disobbedienza civile, la gente che stanotte e' scesa con le fiaccole in piazza nonostante il coprifuoco ha affermato il diritto e la ragione.
2. Ora anche questo lembo estremo d'Europa E' Europa. E' concretamente Europa, e speriamo abbia insegnato agli europei che possono contare qualcosa solo se sono ragionevolente uniti su una linea di legalita' contro ogni sopruso.
3. E' ora sperabile che appaia chiaro a tutti il significato dei singoli comportamenti di questi giorni: chi ha dato l'appoggio ai golpisti di Mosca (e ne ha ricevuto immediata risposta di consenso) dovrebbe finalmente essere "bollato" agli occhi dell'opinione pubblica mondiale.
4. Gli avvenimenti di questi giorni in URSS ed il loro epilogo daranno maggior serenita' ai cittadini dell'Europa centro-orientale di recente ritorno alla democrazia: e speriamo che questo sia d'aiuto anche nella soluzione dei problemi nella penisola balcanica.
Ho esposto queste mie riflessioni senza troppo meditarle: ho voluto immediatamente offrire agli amici Agoriani l'espressione dei miei sentimenti, e condividere con loro -ma prima di tutto coi miei compagni radicali in tutto il mondo- questo momento di felicita' e di speranza.