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Conferenza Partito radicale
Cavalieri Andrea - 24 agosto 1991
precisazioni al mio n.893
Anzitutto ringrazio sia Sperduti che Zotti per aver voluto partecipare al dibattito concernente il parallelismo tra il golpe comunista del 1991 e quello fascista del 1921, anche se mi dolgo del fatto che la discussione si sia fermata su caratteri particolari anche se non privi di importanza.

In secondo luogo ci tengo a precisare quanto affermato in precedenza, ovvero che il golpe in Italia c'e' stato nel 1921, ovvero con la marcia su Roma che ha "imposto" con la violenza ed il ricatto un primo ministro il quale non faceva mistero dei suoi propositi antidemocratici.

A mio avviso la legge elettorale del 1925 e' stata solo una logica conseguenza del golpe che gia' si era avuto.

Comunque il punto centrale non e' questo, quanto piuttosto il fatto che nel 1921 i fascisti potevano e dovevano essere fermati, esistevano all'epoca (contrariamente a quanto accaduto a Mosca pochi giorni fa) tutti gli strumenti legali perche' cio' si verificasse; ed il fatto che questo non sia accaduto rappresenta una precisa responsabilita' a carico di TUTTE LE FORZE "DEMOCRATICHE" del tempo e degli altri organi costituzionali.

E' proprio questa incapacita' delle forze democratiche italiane a difendere la democrazia il punto che volevo porre in evidenza, su questo volevo suscitare la vostra attenzione, e soprattutto sul perche' questo e'avvenuto e continua ad avvenire.

Da parte mia la ragione va ricercata nella mancanza nella tradizione italiana, di una autentica cultura di tolleranza liberale che e' presupposto indispensabile (a mio avviso) per un successivo sviluppo in senso democratico.

 
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