"L'unico comunismo cattivo è quello che perde".
Interpellanza del consigliere Cucco sugli affari della Regione
Piemonte con la Cina.
Il consigliere regionale antiproibizionista Enzo Cucco ha rivolto
un'interpellanza urgente al Presidente della Giunta Regionale sui
rapporti esistenti fra la Regione Piemonte e il regime comunista
cinese.
Nell'interpellanza Cucco evidenzia la grande ipocrisia di una classe
politica che unanimemente esulta per gli avvenimenti dell'Unione
Sovietica ed unanimemente rimuove il problema politico costituito
dall'esistenza dell'ultimo bastione comunista, la Cina, il cui regime
è responsabile di atrocità e violenze di cui il massacro di Piazza
Tien An Men rappresenta solo la punta dell'iceberg.
La Regione Piemonte seguirà l'autorevole esempio del Presidente del
Consiglio Giulio Andreotti, che ha rifiutato di ricevere il Dalai Lama
ed ora stà riscuotendo la giusta ricompensa di onori ed affari a
Pechino?
I rapporti di collaborazione economica devono continuare ad essere
stipulati al di fuori di qualsiasi garanzia sul rispetto dei diritti
civili dei cinesi?
Si può continuare a tacere oltre sulla vicenda del Tibet?
La realpolitik non si addice alla Regione Piemonte. il suo gemellaggio
con la regione del Sichuan, ed il fitto intreccio di rapporti
economici e culturali già avviati ed operanti deve essere attentamente
passato al vaglio anche di tutte le forze politiche regionali.
Perchè il blocco economico con il Sud Africa e gli accordi con la
Cina?
Torino, 16 settembre 1991