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Conferenza Partito radicale
Caravaggi Caterina - 15 ottobre 1991
Referendum Giannini: Ada Becchi

Sì, via le casematte delle tangenti

Referendum Giannini? Vanno nella direzione della disoccupazione dell'economia da parte dei politici eccellenti che traggono dal loro far politica non solo potere, ma anche ingenti ricchezze. Vanno nella direzione del rispetto di quella Costituzione che tanto spesso lodiamo senza renderci conto di quanto ogni giorno la si calpesti.

Nello schieramento di sinistra, ma anche tra le persone perbene di diversa fede politica, non ci sono obiezioni di merito. Semmai, si contesta il metodo: referendum vuol dire abdicare al ruolo delle istituzioni, al confronto parlamentare. Queste sono obiezioni retoriche: può il sistema dei partiti versare in una tragica crisi, e non versarvi il parlamento? Vi è qualcosa che possa rompere il circolo vizioso senza chiamare in causa direttamente i cittadini? Io credo di no.

Naturalmente, i tre quesiti dei referendum Giannini toccano solo tre problemi: eliminare un ministero come quello delle PPSS che non ha alcun ruolo se non quello di partecipare alla lottizzazione e di legittimarla; rendere agli organi statutari le nomine dei vertici delle Casse di Risparmio; trasformare l'intervento straordinario nel Mezzogiorno in intervento per lo sviluppo di queste regioni. Come confermano le reazioni degli interessati può essere un buon inizio.

 
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