La litania che vi ho appena snocciolato è il supporto di un ragionamento apparentemente complicato che per comodità sintetizzo così:
a)
Non esistono - in assoluto - persone buone o cattive. In realtà ogni persona è un impasto - più o meno riuscito - di bene e di male.
b)
Il problema non è allora quello "del bianco più bianco non si può", ma di riuscire a convivere con questa realtà cercando, mefistofelicamente, di usare il NOSTRO male a fin di bene.
Mi sembra inutile ricordare, in questa sede, che la storia per lo più è una teoria di atrocità commesse in nome del bene (crociate, Inquisizione, nazionalismi, rivoluzionismi), per cui ora si potrebbe benissimo capovolgere il famoso aforisma scrivendo: la strada del paradiso è sempre lastricata di malvagità.
c)
Il PR può essere considerato (e non lo dico io, ma i fatti) "partito di carità" (dove per carità si intende "lasciare a ciascuno le redini della propria esistenza", di P.Doni) e cioè quel partito che ha sempre cercato il male (divorzio, aborto, diserzione, droga "libera", ecc...) ed ha sempre prodotto il bene (diritto alla vita e vita del diritto). E Pannella, che pure nell'88 parlò contro il mio emendamento al Preambolo, e che è buon intenditore, molto spesso ci ripete "L'importante è trasformare il male in bene". E la nonviolenza, che è controllo della coscienza sull'inconscio e quindi è controllo del bene sul male non solo individuale ma anche dell'avversario (la fiducia nella lealtà del nemico di Gandhi), diventa mezzo e fine fondamentale del P.R.
d)
Pannella è il male assoluto. Vediamo di dimostrare la positività di questa affermazione.
Riassumo, in soldoni, alcune riflessioni, che chi mi conosce sa che sto facendo da almeno quattro anni.
M.Weber definiva il carisma come "la capacità di creare fede nella propria fede" (io laicizzo un po' tale definizione dicendo che è la "capacità di creare convincimenti sulle proprie convinzioni"). M.Weber distingueva poi due categorie di partiti: quello carismatico e quello burocratico. Quello carismatico, che agisce secondo UN'ETICA DELLA CONVINZIONE (o del "valore assoluto"), è rifiuto di ogni mediazione, consiste nel perseguire fino in fondo "ciò che è giusto", prescindendo da considerazioni di opportunità. Il partito burocratico agisce secondo L'ETICA DELLA RESPONSABILITA', che è compromesso, attenzione al "quadro politico", alle compatibilità, disponibilità, alla mediazione, ecc...
Il PR dal 1976 al 1987 (inizio e consolidamento della politica parlamentare-istituzionale) aveva avviato un processo - definito da Weber - di "routinizzazione del carisma" legato alla produzione e al consolidamento di una mini-burocrazia (la cosiddetta "macchina del partito", analizzata da Stanzani e Vigevano nel Consiglio federale di Madrid, costituita da 139 persone e che assorbiva il 75% delle entrate del PR). Negli ultimi tre anni lo smantellamento di tale macchina è stato così massiccio per cui sulle spalle di ogni singolo militante radicale - e quindi del suo individuale carisma - ricade la piena e totale responsabilità della sopravvivenza del PR e del suo progetto transnazionale.
Che cosa significa questo? Che nessuno, nel PR, può più vivere parassitariamente sul carisma di Pannella, ma deve e può contare sul proprio (se c'è). E questo è duro, difficile; perché? Perché Pannella, di tutti noi, è colui che è riuscito a portare il più avanti possibile e in modo quasi compiuto quello che Jung chiamava il "confronto coll'inconscio". E cioè il confronto col vulcano, con la centrale nucleare, che ogni individuo ha al proprio interno, e che teme profondamente perché sa che è all'origine di tutte le nefandezze dell'umanità (e quindi di ciascun singolo individuo che questa umanità costituisce).
La dimensione nazionale sta alla politica come il "familismo morale" sta all'etica. E viceversa. Ecco perché i più spietati capimafia sono mitissimi e buonissimi padri di famiglia, così come la scellerataggine della nostra politica "estera" (si fa per dire) è fondata sulla relapolitik degli "interessi nazionali". Ed ecco allora che la morte dell'inerme, ma non inerte, Libero Grassi rappresenta l'inizio della fine della struttura familistica mafiosa.