Caro Gaetano,
(spero che perdonerai se non ti chiamo Signor G.Dentamaro, dato che ci conosciamo personalmente - fra l'altro abbiamo lavorato allo stesso tavolo dei referendum pochi giorni fa - e ci siamo subito dati del tu.)
Spero inoltre che perdonerai se trasferisco la discussione iniziata in conferenza Agora' in questa conferenza che, come giustamente notato da Alberto Berretti, mi sembra piu' consona all'argomento, dato che il tuo intervento tocca solo marginalmente lo squallido tema della discussione in cui ti sei inserito.
(In verita' ho parlato io per primo del Partito Radicale, ma il mio riferimento aveva solo lo scopo di premessa. Premessa necessaria a chiarire che sono a conoscenza della prassi Radicale; dato che l'esperienza mi ha insegnato che, diversamente, sarei stato sommerso da interventi di Radicali che mi avrebbero spiegato che il Partito Radicale non prevede sanzioni disciplinari ecc. ecc. A quanto pare e' stata una fatica inutile, ma non divaghiamo.)
Caro Gaetano, dicevo: scusa se te lo dico, ma non mi e' molto chiaro dove voglia andare a parare il tuo intervento; quando l'ho letto ieri notte ho concluso che probabilmente quando lo hai scritto eri ubriaco, e sono stato li li per rispondere lapidariamente, chiedendoti quanti bicchieri avevi vuotato. Mi ha trattenuto dal farlo la consapevolezza che, anch'io, ieri sera di bicchieri ne avevo vuotati parecchi - i punti di riferimento sono relativi - e, nel dubbio, con l'ultimo barlume di lucidita' ho rimandato a oggi. :-)
Oggi sono (un po' piu') sobrio, e il tuo intervento continua a sembrarmi scritto in stato di alterazione, ma comunque meritevole di una risposta piu' articolata.
Confesso di provare una istintiva simpatia nei tuoi confronti, e di leggerti sempre volentieri, cio' non toglie che abbia trovato di dubbio gusto il tuo intervento; non mi piacciono le pubbliche esposizioni di panni sporchi. Pur comprendendo umanamente la tua amarezza, devo dirti che, nonostante abbia sentito solamente la tua campana e non conosca le tue doti di calciatore, mi trovo d'accordo con l'attuale Direttore di Radio Radicale, col suo editore Paolo Vigevano e con i segretari Radicali Negri e Cicciomessere.
Io ho un profondo rispetto per chi, come te, e' un attivista politico; so bene che avete sulle spalle la parte piu' sporca e pesante del lavoro, so bene che senza di te e quelli come te il PR forse non esisterebbe neanche piu', tuttavia ritengo che non sempre le tue azioni siano producenti.
Vedi, io capisco che per forza di cose un attivista sia mediamente piu' fanatico [non in senso dispregiativo], capisco meno che ti sfugga che il messaggio da portare in piazza debba essere a beneficio di chi lo ascolta, e non del morale della truppa; capisco meno che ti sfugga che un atteggiamento da esaltato sia poco adatto ai contatti del partito con l'esterno. Chi e' a contatto col pubblico, col potenziale neo-Radicale, dovrebbe cercare di dare un'immagine di serieta', un'immagine rassicurante. Io, che voto Radicale, da quello che dici e scrivi ho di te l'immagine di un gruppettaro fanatico; pensa cosa puo' pensare uno che non vota Radicale. Eppure l'attivita' in piazza dovrebbe servire a convincere chi non e' Radicale a diventarlo...
A mio (modestissimo, per carita') avviso nel tuo ammirevole desiderio di pagare di persona c'e' una fortissima componente di protagonismo e, scusa il parolone, vocazione al martirio; componenti che vanno a discapito del *fine* dell'azione politica. Perche', non mi stanchero' di ripeterlo, la Nonviolenza e' un metodo, non un credo morale.
Sono ben coscio che potrai facilmente rispondere: "scusa, tu che critichi tanto, che neanche sei iscritto (!), cosa fai in concreto?". Ma confido nella tua intelligenza, che ti aiuti a districarti nei miei - poco chiari, lo riconosco - pensieri, e a capire che la mia vuole solo essere una critica costruttiva, per un fine che sta a cuore ad entrambi.
Venendo al punto del tuo messaggio che mi riguarda personalmente, invece, ammetto di non aver capito; ne', d'altro canto, hai fatto molto per farti capire: tu stesso affermi di aver fatto una distinzione "criptica".
Rimandandoti a quanto sopra: chi fa' propaganda ha il compito di farsi capire e di essere convincente, posso solo pregarti di spiegarmi meglio questa distinzione fra maiuscole e minuscole.
Da parte mia, credo sia giusto specificare che uso l'iniziale maiuscola per le parole "Radicale" e "Nonviolenza" per sottolineare il mio rispetto per i concetti definiti da questi sostantivi, in questo confortato da Laura Arconti - che fra i miei molto amici Radicali stimo particolarmente come preparazione politica - che mi ha dimostrato il suo apprezzamento per questo innocente vezzo.
Con stima.
Marco.