Caro Marco,
certe volte per tirar fuori le cose che piu' ci pesano, non bastano otto bicchieri. L'altroieri mi sono seduto alla tastiera, e i bicchieri sono stati piu' di otto. Oggi sono ancora meno di otto, pero' provo a risponderti lo stesso.
Da quando ho deciso di essere, quanto piu' possibile, radicale, nonviolento, uno dei problemi che piu' mi appassionano (e che mi fanno guadagnare epiteti come "fanatico" e "Savonarola a meta' tra Don Giussani e Sofri") e' quello del conflitto tra pubblico e privato. Ho letto l'estate scorsa "L'insostenibile leggerezza dell'essere", e altrimenti la questione potrebbe essere definita come l'antitesi tra la "pesantezza" e la "leggerezza" dell'essere. Non sono nuovo a dire cio', ma l'emozione di quel libro resta e restera'. E pensare che per anni l'ho evitato, perche' il Roberto D'Agostino non mi è particolarmente simpatico!
Allora, cerco di venire al dunque. Sulla questione del chat mi sono inserito, come tu dici, e come dice Alberto Berretti, per dire cose nella conferenza sbagliata. Rispondo: per me, fanatico, Savonarola, per me radicale, Agora' e' tutta una "conferenza partito". Un anno fa replicai in conf eccetera un intervento di De Marchi, e parimenti fui invitato a rientrare nei ranghi, a non uscire dal ghetto: conferenza partito! Eccetera è un salotto buono dove si ciucciano le mentine...
Mi ricordava il praticello dei primi spinelli, "la staccionata" in Via delle Montagne Rocciose (Roma Eur). Ti descrivo in breve, con l'ennesimo flash, la mia adolescenza: le uniche persone con cui avevo delle cose da dire erano i miei amici punks, freaks, self-dropped-out, drogati e reietti; ma i sex-pistols, i ramones, e Lydia Lunch mi facevano un po' cagare; preferivo roba più solare, fossanchero i Beatles, Kool and The Gang o Blondie. Coi pariolini non ho mai legato; i miei amici, invece, mi consideravano un diverso, perche' non ero punk, non ero dark, e le molotov non mi piacevano granche'. Al Liceo, contro i decreti delegati, il "Nucleo laico" (un anarchico, un indiamo metropolitano e un radicale: io) promuoveva l'astensionismo attivo, con il Preside che ci negava gli spazi sui muri della scuola per attaccare i manifesti, perche' la nostra non era una lista elettorale, ma una posizione politica contro le "elezioni scolastiche".
Dico questo perche' credo che possa esaurientemente spiegare quello che credo; e' il mio "vissuto". E tra mille suggestioni, una e' piu' forte di altre: "CAMBIAMO LA VITA PRIMA CHE LA VITA CAMBI NOI".
Marco: io affermo qui, spero con definitiva chiarezza, e soprattutto a beneficio dei non iscritti che ci leggono: l'organizzazione politica socialista e liberale, libertaria, "Partito radicale" corre da anni il rischio della definitiva omologazione partitocratica. Perche' la complessa struttura "Partito [radicale]" non esiste e vive su un'isola felice, ma nuota nella stessa merda di regime in cui nuotano tutti gli altri, ed e' per questa mia convinzione che ho scritto "il partito radicale ...le sue speranze, le sue ragioni... possono essere salvate solo da chi radicale non e'".
Tu dici: io sono d'accordo con Vigevano, con Bordin, con Cicciomessere, con Negri, che tengono a bada l'invasato. Scusa Marco: io la faccia da imbecille ce l'ho, ma ti prego di notare che il mio dito indica la luna.
Mi licenzio da Radio radicale. Bene, non ci sono piu' interviste per strada: nessun altro ha il coraggio, la volonta', la curiosita' o che so io, per farle. Men che mai la Direzione di Radio radicale, malgrado reiteramente annunci il contrario. Sai cosa si dice? Ma e' chiaro: solo Dentamaro puo' fare Interviste per Strada, e farle cosi' bene, ma e' naturale: lui e' invasato (=in missione per conto di Dio), lui è fanatico, e' frocio, e' sieropositivo, c'ha l'ipotalamo piu' leggero o piu' pesante... Noi che siamo seri, pensiamo alle cose serie: la politica e' un'altra cosa, la vita pure... Le interviste per strada... che si fottano!
Si' c'e' molta "amarezza" in quello che dico. C'e' molta tristezza. C'e' anche, se vuoi, ira, e rancore. Ma non mi fermo qui: io voglio sapere "come" falsificare la realta' del "tanto non cambia mai niente" (Alberto: io ti dico che il Pr e', per quanto possibile, "scientifico": una scienza rozza, quella della politica, che il suo statuto ancora non ce l'ha: e allora? diamoci una mano a costruirlo, perche' e' la cosa forse piu' importante al mondo, e' il motivo per cui si e' combattuta la IIa guerra mondiale [G.Bateson: Verso un'ecologia della mente, "Pianificazione sociale e deutero-apprendimento" - Adelphi]).
Partito radicale partitocratico. Marco, ti voglio raccontare un'altra storia, anzi due. Suona pure le loro trombe, io suonero' le mie campane..., e scusami se i flash diventeranno piu' sconnessi, ma la vodka, purtroppo, e' finita... :-)
Flash numero 1. Campagna per il Parlamento Europeo, 1989. Sono candidato antiproibizionista, n·5 nel Nord-Est, n· 6 al Sud. Con Dora Pezzilli (candidato n· 9 nel Nord Est) decidiamo di fare una campagna personale e vera nel Nord-Est. Tra le altre cose, il nostro cavallo di battaglia e' un comizio di 30', nel quale "rispondiamo a 5 domande: Quanto costa uno spinello? Quanto costa un buco di eroina? Quanto costa una marchetta? Quanto costa un aborto clandestino? Perche' Vincenzo Muccioli ha i baffi?". Ne abbiamo fatti circa una quarantina, a giro per il Friuli, il Veneto e l'Emilia Romagna: la gente si fermava, cominciavamo con la piazza vuota e alla fine c'erano sempre decine di persone attorno, a stringerci la mano. Tutto senza chiedere una lira al partito.
Ad un certo momento decidiamo di andare a fare questo comizio a S. Patrignano, proprio davanti alla comunita' di Muccioli. E' un "botto": e' una notizia, per dio! e' un avvenimento da seguire, no? Beh: radio radicale neanche passa la notizia, "Il Giorno" (filocraxiano) ci da' un titolo a 9 colonne negli interni, articolo di dileggio e falsi da querela, corsivetto velonoso non firmato e commento di stroncatura a firma V.Vecellio. Servizi su "Il Resto del Carlimo" e vari altri quotidiani, e televisioni locali. Radio radicale, meno che zero, di sua iniziativa: e il comizio, non sara' fatto ascoltare. Non eravamo autorizzati dall'establishment, per cui... burocraticamente si obbedisce agli ordini, censura totale e via. Di quel comizio, avevamo fatto una registrazione audio e video (passata a nostre spese su radio e tv locali). Abbiamo offerto questa registrazione al centro di coordinamento: ma tutti si negavano (E.Bonino. M.Taradash, S.Stanzani, ed altri).
La cosa che molti ci spiegavano, in camera caritatis, era questa: non bisognava rompere gli equilibri. Gli antiproibizionisti erano previsti per un solo seggio, Taradash nel Nord-Ovest, a Sud non bisognava rischiare di distrarre il quorum a Pannella, nel Nord-Est il seggio radicale era di Aglietta Verde-Arcobaleno. Voi siete disturbatori e invisi: ma perche' non state al posto vostro? Gli elettori debbono essere lasciati tranquilli...
( a chi interessi approfondire: in archivio partito radicale, leggi "relazione di minoranza di Gaetano Dentamaro" al Consiglio Federale del Pr, settembre 1989. Se qualcuno vuole ascoltare il comizio in questione, saro' lieto di fornire copia audio, richieste in mail). Fine del flash n· 1.
Flash numero 2. Zagabria, novembre 1991. Ultima giornata del Consiglio Federale. Per ragioni ovvie di sicurezza, il governo croato impedisce la spedizione del CF in zona di guerra (due pullman stracarichi che marciano in colonna con tanto di scorta sono bersaglio ideale per una batteria di mortai). Ore 11.30: alcuni consiglieri federali del Pr (a.kalinin e v.moskovka) esprimono la loro volonta' di andarci comunque al fronte, magari a piedi, da soli. io penso che sia una cazzata solenne, chiedo la parola per fare una proposta alternativa: se vogliamo vedere da vicino cos'e' la guerra, basta andare all'ospedale pediatrico a 500 m. dall'Hotel Intercontinental, dove sono ricoverati almeno un migliaio di bambini vittime di guerra. Il Presidente Pannella mi toglie la parola: le proposte di visitare ospedali, pediatrici o psichiatrici, non sono all'ordine del giorno. Tutt'al piu' il Cf puo' sospendere i suoi lavori con 15' minuti di anticipo, per facilitarvi l'organizzazione della marcia a piedi per 40 KM. verso il
fronte. Posizione dell' "establishment": volete fare una cazzata? Fatela... andate pure.
E io invece mi sono posto il problema: e se questi compagni vanno, poi torneranno? Se e' una cazzata, bisogna impedirgli di farla. E mi sono attaccato alle costole di I.Podlesova, di A.Kalinin, di V.Moskovka, di J.Pajelich, di A.Tothfalusi, esprimendo loro un concetto molto semplice: da compagno, vi dico che state facendo una cazzata, da compagno faro' tutto quello che e' nelle mie possibilita' per impedirvi di farla. Volete marciare per 40 km. a piedi verso il fronte? Io non posso lasciarvi andare, percio' vengo con voi, a prendervi a calci nel culo 40 milioni di volte, Dio furbo (come dice la mia suocera, D.Pezzilli).
E cosi', per alternativa, ci siamo convinti a fare una cosa alternativa: siamo andati alla periferia di Zagabria, alla caserma federale "Maresciallo Tito", abbiamo parlato con le "madri serbe" che erano state per la prima volta in visita ai loro figli assediati nelle baracche dal 13 settembre; e per la prima volta da allora, degli esterni sono potuti entrare nella caserma, ebbene si', una delegazione radicale è entrata, ricevuta dal vice-comandante federale, abbiamo distribuito i giornali "Il Partito nuovo" ai militari: il vice comandante ci ha snocciolato il punto di vista del suo "governo", noi gli abbiamo snocciolato quello radicale: tutti gli eserciti sono neri, il governo di Milosevic e' un governo golpista, noi, da radicali, antimilitaristi e nonviolenti, abbiamo preso parte, in questa guerra, difendiamo gli aggrediti, combattiamo gli aggressori. Il vice-comandante, tenente colonello Nonmiricordocomevic, portava un bel paio di baffoni. Io gli ho spiegato perche'... e poco ci manca che scoppi a piangere
davanti ai suoi sottoposti, al momento del congedo ci dice: "per capirvi, voi radicali, non basta un'ora" (documentazione video: Paolo Favre, Eta Beta, distribuzione agenzia tv "Albus Mundus", Milano, Italia).
Si' capisco, questa scrittura latente non e' il massimo che si possa desiderare. Questi flashes non ci mandano che in confusione. Sono oltre le quattro del mattino, io ho pestato sui tasti fino ad ora, e molti diranno: senza molto costrutto, Dentamaro, fanatico sei e fanatico resti. Da evitare come il fuoco: meglio l'establishment, meglio la delega, "tutto va bene madama la marchesa". E soprattutto, come dice Ascanio Salvidio, non tesseratevi...
Io credo che "il partito" [radicale] viva nelle gambe e nella pancia, nella testa e nel cuore della gente. Partito: schiera, gruppo, movimento, non tutto, non il tutto: solo una parte, un partito. Sono convinto che "il cuore ha le sue ragioni che la ragione non comprende". Tu, Marco, scrivi Radicale con la Maiuscola, Nonviolenza, per evidenziare l'alto rispetto che hai di questi concetti. Io scrivo radicale con la minuscola e nonviolenza pure, perche' Marco Pannella mi ha convinto che "la verità e' quella che in un dato momento riconosciamo in noi, sapendo che la nostra verita' e' parzialita', che nell'altro da noi puo' esserci in un momento dato, altrettanta verita' e parzialita'...".
Saranno le cinque del mattino, io sono (ancora) mezzo ubriaco o forse mezzo sobrio, l'Antonella dorme di la' e io, anche con un pizzico gigante di narcisismo, dico che quel che ho scritto mi piace, che credo giusto e utile di averlo scritto, leggero o pesante che sia, fanatico o no. Chi ha capito bene, chi non ha capito "non hai vinto ritenta", io voglio bene a tutti lo stesso, viva agora', viva cicciomessere, viva negri, viva vigevano, viva noi, viva il partito radicale. E a chi non e' iscritto chiedo soltanto:
E TU, QUANDO TI ISCRIVI? *
* Quota pr '91, lit.208.000 (570 lire al giorno)
quota cora '91, 50.000
quota arcod '91, 50.000
quota areda, 10.000
quota esperanto radikala asocio, 30.000
quota sathyagraha, 10.000.
ARRIVEDERCI A PRESTO, E NON MOLLARE!