"Nel tuo ammirevole desiderio di pagare di persona c'e' una fortissima componente di protagonismo e, scusa il parolone, vocazione al martirio; che vanno a discapito del *fine* dell'azione politica. Perche', non mi stanchero' di ripeterlo, La Nonviolenza e' un metodo, non un credo morale." (M.Benedetti due interventi fa).
Scusa Marco, a mente lucida (sic) questo č un passo della tua lettera che vorrei ulteriormente commentare.
A te non piace la pubblica esposizione dei panni sporchi. Io dico invece che per me Agora' e', tra molti altri, un luogo dove poter dire quella verita' che io comprendo e riconosco come mia: un luogo che io intendo pubblico, perche' secondo me la verita' e' un fatto pubblico. Quindi scrivo in Agora', a proposito di fatti e atteggiamenti di cui ho gia' parlato in luoghi pubblici: Congressi, Consigli Federali specificamente.
Penso inoltre che nonviolenza sia (anche) pagare di persona.
Dico che -anche e soprattutto a causa del mare in cui ci troviamo a nuotare- il Partito radicale č mutato, strutturalmente, in una direzione che ha consentito sempre meno l'organizzazione nonviolenta e ha costretto sempre piu' "chi era ed e' disposto a pagare di persona" ai margini; che strutturalmente la tendenza č sempre piu' stata quella di "pagare" le persone, e meno le persone sono disposte a pagare e piu' vengono pagate. Ma i partitocrati mi sembrano poco credibili quando parlano della strutturazione del metodo nonviolento.
Errata corrige finale: nel precedente intervento, ho confuso due nomi, nominando I.Pajelich. Intendevo invece parlare di Ivo Jelic, iscritto radicale, gia' sindaco di Dubrovnik, e non di L.Pajalich.