Erano le 14 di ieri 16 Dicembre quando le agenzie di stampa battevano la notizia che Tessari e Andreani avevano depositato il testo di un nuovo quesito referendario presso la corte di cassazione.Ora a prescindere dalla considerazione circa l'eleganza dell'uso ormai divenuta prassi di prendere certe iniziative senza degnarsi di dare un minimo di preavviso ai compagni (leggi coloro i quali si dovranno fare il culo a raccogliere le firme), e' mia intenzione sollevare alcune critiche.
PRIMO La brillante idea di non assegnare seggi in parlamento in percentuale dei voti non espressi e', come intuibile, applicabile solo in presenza di sistema elettorale proporzionale, ovvero proprio quel sistema che, con i referendum Segni ed il Progetto di Legge, abbiamo intenzione di abrogare. Vorrebero cortesemente spiegare i promotori dove vedono la compatibilita' delle
due iniziative?
SECONDO Dal punto di vista tecnico vorrei ricordare che a primavera si terranno le elezioni politiche, questo significa che non si potranno raccogliere le firme (non sono certo che si tratti di una impossibilita' giuridica, ma certamente lo e' dal punto di vista fattuale, in quanto sotto campagna elettorale evidentemente nessuno si preoccuperebbe di badare ad un referendum cosi' insulso)
TERZO Per quale motivo sarebbe cosi' urgente raccogliere le firme adesso, proprio alla fine di una estenuante campagna referendaria durata tre mesi, dal momento che fino al 1993 non si potranno tenere referendum?
Non riesco a verdere motivo diverso dalla volonta politica di selezionare un nucleo di militanti stakanovisti capace di reggere a sei mesi di raccolta firme ininterrotti.
QUARTO Veniamo alla sostanza del referendum. Non riesco, neanche con la piu fervida fantasia, immaginare quale interesse possa venire a me, o al mio partito, o al Paese dal fatto che una parte dei seggi parlamentari siano vuoti di diritto anziche' di fatto a causa dell' assenteismo parlamentare.
QUINTO Il teorema su cui si regge la "ratio" del referendum (ovvero il fatto che il voto non espresso sia anche esso un voto politico) e' talmente fragile che non vale neanche la pena perdere tempo per dimostrarlo. (sempre disponibile comunque qualora mi fosse richiesto)
SESTO Mi sono semplicemente rotto le scatole di correre dietro a referendum che brillano per la loro assoluta inconsistenza politica. Mi riferisco certamente a questo ma anche al referendum sulla droga, sulle USL ed in passato a quello sui pesticidi. Ed a questo proposito occorre aprire una parentesi sulla natura dell' istituto referendario:
SETTIMO Il referendum nel nostro sistema costituzionale e' previsto quale fonte atto abrogativa, sussidiaria alla principale, ovvero all' attivita' del Parlamento. Quando dunque dovrebbe intervenire?
Quando ,in casi specifici, si ha ragione di ritenere che la volonta' della maggioranza del corpo elettorale sia difforme rispetto a quella della maggioranza del Parlamento e pertanto ,non potendo esprimersi attraverso la via ordinaria, occorre che si esprima attraverso una altra fonte per salvaguardare il principio di democraticita'. Questi casi particolari si hanno quando gli interessi del Parlamento (ovvero dei partiti ivi presenti) divergono da quelli del Paese, un esempio classico e' rappresentato dalla legge sul finanziamento pubblico dei partiti, ovvero dal mutamento della legge elettorale.
Detto questo e' evidente che lo strumento referendario NON puo' essere utilizzato da forze minoritarie presenti in Parlamento solo perche' non riescono a trovare in aula il consenso per le loro proposte, e' infatti evidente che tutto lascia presumere che esse siano minoritarie anche nel Paese.
Perche' allora convocare un referendum che gia' all'inizio si preannuncia perdente? Perche' in questo modo si potra' comunque sostenere davanti alle telecamere che un Tot Milioni di italiani ha votato SI, sperando che poi essi si traducano in voti per il partito promotore. Bene un tale modo di utilizzare i referendum e' indecente, anche e soprattutto perche' si sputtana un mezzo, altrimenti utilissimo, per bassi fini minoritari, fallimentari, mediocri.
OTTAVO Parliamo della proposta di legge connessa con il referendum. Non e' difficile immaginare a quale destino essa vada incontro. Finira' nelle toilette di Montecitorio, ed anche giustamente aggiungo io, dal momento che il Parlamento non vuole, non puo', non deve accogliere questo tentativo di restrizione della facolta' legislativa di cui detiene il monopolio legittimo.
Ogni comportamento diverso sarebbe un pericolosissimo precedente volto alla trasformazione di fatto del nostro sistema costituzionale da parlamentare a democrazia diretta temperata e confusa. Il fatto che ci troviamo in situazione di partitocrazia invece che democrazia parlamentare nulla toglie alla argomentazione, o si difende il diritto sempre oppure tutto e' lecito, partitocrazia compresa.
Per tutta questa serie di ragioni ritengo questo referendum una vera e propria spazzatura, in quanto tale non muovero' un dito per impedire che faccia la fine a cui e' destinato. La pattumiera.
Con i migliori auguri per i promotori.
Andrea.