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Conferenza Partito radicale
Futurosostenibile Centro - 18 dicembre 1991
da Francesco Rutelli
Roma, 18 dicembre 1991

Lettera di "riflessione interna" per i compagni e amici radicali attraverso "AGORA'".

Nel suo garbato resoconto dalla recente Convenzione dei Verdi, Adele Cambria ha così presentato sul "Giorno" la proposta avanzata in quella sede da Marco Pannella: per un'"alleanza elettorale dei Verdi con radicali, federalisti, transnazionali e antiproibizionisti".

Un caso di travolgente umorismo involontario. Com'è giusto, Marco si è interessato piuttosto ad una mia dichiarazione riportata in modo inesatto da "Repubblica" (non penso certo di paragonare radicali a Rifondatori, anche perché radicale sono anch'io, ed ho oltretutto un'opinione diversa da quella pannelliana sul conto di Vendola e compagni. E troverò modo, oltre che su Radio Radicale e "Messaggero", che però non mi ha da giorni pubblicato l'intervista, di sri-chiarire il mio pensiero).

Mi pare tuttavia che non sia stato colto il problema segnalato, tra l'altro, attraverso la confusione della Cambria. Il problema è, per l'appunto, la confusione.

In un quadro politico conservatore, il radicalismo deve ben disordinare, rendersi "irriconoscibile". Invece, nel totale marasma che viviamo il casino radicale non produce nulla né per il PR né per il paese.

Molto meglio, ritengo, una perseveranza aggressiva, ma semplice e chiara, che un'infinita manovra politica.

Non è questa la sede per un bilancio della cosiddetta "transpartiticità". C'è da riempire un libro. Epperò, non svolgere nessuna riflessione sulle molte esperienze tentate e fallite -e sulle molte non tentate affatto- mi pare sbagliato.

Non intendo dare lezioni a nessuno. Non apprezzo particolarmente, comunque, quelle che vengono da maestri che hanno all'attivo un certo numero di bocciature.

Da parte mia, confermo che non polemizzerò (ovvero, non aprirò polemiche e cercherò di non replicare a quelle che mi vengono rivolte) rispetto ad un ambito politico, una cultura e alcune persone cui sono legato da una lunga storia comune. Mi auguro che questo valga per tutti. Quel che c'è da fare e già molto e sono sicuro che assai presto coloro che si sono mantenuti fedeli ad alcune idee e idealità non potranno che ritrovarsi accomunati in nuovi progetti collettivi, messi a fuoco in un Congresso che ridefinisca le ragioni fondanti di un'esperienza tanto viva e coinvolgente. Forse, è interesse generale che a questi appuntamenti si arrivi consolidando rispetto reciproco, anziché conflittualità inutile. E' anche per questo che mi parrebbe deleterio, dopo aver seminato un certo numero di rapporti di sfiducia e ostilità in mezzo ad alcune forze politiche tradizionali, che i radicali italiani lo facciano per le più diverse vie nei confronti dei Verdi o di un certo numero di essi (i quali sono il più sicuro riferi

mento potenziale -ma, pur con tanti limiti, anche attuale- di adesione alla nuova fase presente e futura del PR).

vostro,

Francesco Rutelli

 
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