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Conferenza Partito radicale
Lorenzi Giuseppe - 26 dicembre 1991
Io, invece, sebbene con ritardo, non sottoscrivo
...l'intervento di Andrea Cavalieri sul deposito di un nuovo quesito referendario da parte di Tessari e Andreani, anche se qualche tempo fa - e questa non sembri una contraddizione - proprio su Agora' mi dichiarai nettamente contrario a questa proposta.

Il fatto è che il tempo passa, il mondo si muove e non sempre procede secondo gli schemi che noi crediamo validi sempre e comunque. Essere laici significa anche prendere atto di questo.

Certo, Andrea, se fossimo in una autentica democrazia una proposta del genere non avrebbe altro che una valenza qualunquista e addirittura antidemocratica.

Purtroppo, come ben sappiamo, non siamo in questa situazione; in Italia vige un ferreo, potente e ramificato regime partitocratico che noi stiamo cercando di combattere con tutte le nostre forze. Io sto arrivando alla conclusione che (quasi) qualsiasi azione politica che abbia anche UNA probabilità di danneggiare la partitocrazia non solo possa, ma DEBBA essere presa in considerazione; e oggi- a differenza di quanto sostenevo un anno fa - non escludo affatto che una normativa del genere - che dal punto di vista del diritto astratto è sicuramente impresentabile - QUI ED ORA sia in grado di alterare in maniera non indifferente l'equilibrio partitocratico. Penso, ad esempio, quanti milioni di voti vengono espressi alla Montanelli, turandosi il naso: ebbene questi voti, che sappiamo benissimo a quali forze politiche tendenzialmente vanno, non verrebbero più incamerati, tradotti in finanziamenti, sottopotere, portaborse, autoblu, ecc. e fatti propri dalle burocrazie dei partiti. Qualche casino interno credo gliel

o provocherebbe, o no?

Penso che al cittadino, verrebbe data - ripeto: in questa situazione di sfascio totale - una chance in più, quella di non eleggere NESSUNO perché nessuno è degno di rappresentarlo.

Penso che questa normativa - in termini relativi - penalizzerebbe molto di più un certo tipo di partiti che altri; e sono sicuro che i radicali non sarebbero tra i più danneggiati, o no?

Queste, ed altre simili, sono le considerazioni che mi hanno fatto venire alcuni dubbi sulla giustezza di un NO aprioristico ed anche, se vogliamo, dogmatico su una proposta che è discutibile; cioè, appunto, da discutere.

Ma ci sono altre cose, Andrea, che non condivido in quello che hai scritto: ti faccio degli esempi.

Dici: "ineleganza dell'uso di prendere certe iniziative senza degnarsi di dare un minimo di preavviso ai compagni (leggi: coloro i quali si dovranno fare il culo a raccogliere le firme)".

Da quando in qua prima di fare un'iniziativa politica - personale e non di partito, come mi pare sia quella di Tessari e Andreani - bisogna preavvertire i compagni? A Tessari e Andreani la responsabilità di presentare proposte politiche, a me, militante radicale, la responsabilità di accettarle o meno per poi decidere di VOLER fare il culo, non di DOVERLO fare.

Dici che questa proposta è incompatibile con l'uninominale: sarebbe incompatibile con l'uninominale se l'uninominale ci fosse, ma, visto che non c'è, perché rifiutare aprioristicamente uno strumento che si ritiene (se lo si ritiene...) giusto?

Dici: perché raccogliere le firme proprio adesso dopo questa estenuante campagna referendaria? E chi ha detto che si dovrebbero raccogliere ora? E' solo il deposito di un quesito, non la decisione di raccogliere immediatamente le firme.

Ecco, Andrea, queste obbiezioni, che tu esprimi con molta apoditticità, sono più o meno dello stesso tipo di quelle che hai recentemente espresso sul referendum sulla droga: e' tutto sbagliato, non riusciremo a raccogliere le firme, e' inutile farlo, se si arriva al voto si perde sicuramente, eccetera...

Passato qualche mese, raccolte, quasi, le firme, non ci hai ripensato un po', su questo?

Cerca di porti qualche dubbio, Andrea, cerca di valutare tutti gli aspetti del problema, cerca di considerare la complessità di una situazione politica e non fermarti a dare immediatamente voce alle tue idee. La tua intelligenza politica lo merita.

Ciao.

Giuseppe

 
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