Perche' sento parlare di concetti quali eguaglianza, giustizia, liberta',
non violenza, rispetto, democrazia.
Ne sento parlare in un contesto non sospetto ed in modo non sospetto.
Ed e' raro.
Sento e vedo un disperato bisogno di equita' che non si presta a
compromessi, nemmeno di fronte a problemi di sopravvivenza.
Ed e' giusto.
Vedo e sento profondi radicamenti di concetti cristiani, ebrei, islamici,
buddisti, in una parola umani, ma laici, non intrisi di pericolosi
accenti fondamentalisti.
Mi sembra, ed e' raro, che l'unica intolleranza sia verso l'incongruenza
e l'incoerenza utilizzata a fini di potere, e che questa intolleranza
si rivolga non solo all'esterno, ma anche all'interno e nel personale
di chi per anni, giorno dopo giorno, ha saputo intraprendere e portare
avanti la propria lotta politica ed esistenziale, senza cedere
a lusinghe, nel rispetto di se stesso e degli Uomini che lo circondano,
nonostante l'impari lotta contro altri Uomini organizzati in poli
di potere che nulla sanno e nulla vogliono sapere di lotte che non siano
fondamentalmente corporativistiche, e quindi irrispettose e viziate.
Perche' in un paese e in un mondo in cui vendersi, dal modo piu' ingenuo
ed innocuo al modo piu' smaliziato e pericoloso, e' comunque norma
accettata e comune di vita, diventa di fondamentale importanza l'esempio
di chi non accetta la mercificazione dei propri ideali, e li persegue
comunque ed a qualsiasi costo.
Non perche' sono d'accordo, ma perche' credo che tra queste persone
la mia lotta possa avere un'eco, cosi' come la loro ha un'eco in me.