Perché una delle pratiche più aberranti, umilianti, incivili a cui sono sottoposte milioni di donne del mondo islamico, quella dell'infibulazione (l'asportazione del clitoride), è completamente ignorata sia dall'opinione pubblica "democratica", che dalle organizzazioni che si occupano dei diritti civili?

Ho cercato da anni di ottenere inutilmente una risposta: alcuni mi garantivano che il "fenomenno" era molto ridotto e comunque in via di superamento, altri si appellavno al rispetto delle "culture" diverse.

Trovo finalmente una notizia IPS (N. 9385) che porta alla luce l'ampiezza di questa pratica brutale: 74 milioni di donne, soprattutto dell'Africa, soffrono gli effetti irreversibili di questa mutilazione degli organi sessuali. E il numero delle infibulazioni aumenta... Questa mutilazione verrebbe inferta anche alle donne immigrate nei paesi occidentali.

Non dovremmo impegnarci da subito per combattere questa violazione patente dei diritti della persona? Costituire un comitato ad hoc, collegarsi con altre organizzazioni per lanciare una campagna internazionale?