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Conferenza Partito radicale
Cicciomessere Roberto - 22 ottobre 1992
ALLEGATO II - DICHIARAZIONE SULL'EX IUGOSLAVIA

Il Consiglio europeo ha convenuto che, per fra fronte all'imminente tragedia umana di vaste dimensioni prevedibile nell'ex Iugoslavia con l'arrivo dell'inverno, è necessaria un'azione immediata e decisiva. Ha sottolineato l'importanza di prevedere ricoveri per l'inverno e zone di sicurezza per i profughi e di assicurare la fornitura di soccorsi, come messo in evidenza nel piano di azione della Commissione. Ha deciso che:

- la Comunità accelererà l'assistenza comunitaria, per la quale possono immediatamente essere versati 213 milioni di ecu, destinati tra l'altro a 120.000 tonnellate di prodotti alimentari, medicinali, alloggi e 40 autocarri;

- gli Stati membri metteranno immediatamente a disposizione altro personale ed ulteriori risorse, di carattere sia pratico che finanziario, al fine di rafforzare la capacità dell'UNHCR;

- la Comunità e gli Stati membri istituiranno immediatamente una "task force" per sostenere gli sforzi dell'UNHCR atti a far pervenire gli aiuti umanitari alle repubbliche dell'ex Iugoslavia;

- al fine di accrescere l'efficacia di tale assistenza umanitaria, il Consiglio europeo ha invitato l'UNHCR a convocare:

- la prossima settimana, una riunione di esperti tecnici in materia di aiuto di emergenza, per garantire la fornitura pratica dell'assistenza immediata;

- il prossimo mese, una conferenza di valutazione per accertare l'efficacia dell'operazione e per raccomandare ulteriori misure.

Ciascun membro del Consiglio europeo nominerà un rappresentante personale per sorvegliare questa operazione.

Il Consiglio europeo ha invitato altri donatori internazionali a compiere un congruo sforzo per sostenere l'appello dell'UNHCR e per accelerare la fornitura dell'assistenza nell'ambito degli impegni esistenti.

Il Consiglio europeo ha condannato il persistente diffondersi della violenza e della crudeltà e le selvagge violazioni delle disposizioni umanitarie internazionali nell'ex Iugoslavia che hanno causato questa sofferenza umana e costituiscono attualmente il principale ostacolo alla consegna dell'aiuto essenziale. Ha rilevato il fatto inaccettabile che gli impegni assunti nella Conferenza di Londra non sono stati messi in atto. Il Consiglio europeo ha espresso il suo pieno sostegno agli sforzi incessanti di Lord Owen e del sig. Vance intesi a porre fine alle ostilità e a raggiungere una soluzione pacifica nonchè a garantire l'attuazione degli accordi già raggiunti.

Il Consiglio europeo ha appoggiato pienamente le recenti risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite relative alla penisola di Prevlaka, ai crimini di guerra e a una zona di interdizione del traffico aereo. Ha sottolineato l'importanza del rapido spiegamento di forze attualmente in corso nel quadro dell'UNPROFOR II, a cui taluni Stati membri stanno contribuendo, per la protezione dei convogli umanitari e la scorta dei detenuti dai campi. Ha riaffermato che le sanzioni adottate e l'embargo sulle armi dovrebbero essere mantenuti.

Il Consiglio europeo ha discusso la pericolosa situazione nel Kosovo ed ha sollecitato tutte le parti interessate affinchè esercitino la moderazione e negozino costruttivamente nell'ambito delle attuali discussioni. Ha approvato i lavori della Conferenza internazionale e la missione CSCE a lungo termine dell'Ambasciatore Boegh.

Alla luce della situazione economica in continuo deterioramento nella repubblica ex iugoslava di Macedonia, il Consiglio europeo ha posto in evidenza l'esigenza di adottare le misure appropriate per evitare che questa repubblica subisca le conseguenze indesiderate delle sanzioni delle Nazioni Unite.

Il Consiglio europeo ha preso atto del recente impegno dei serbi bosniaci di spostare la loro aviazione militare in Serbia ed ha convenuto che qualora si verificassero violazioni della risoluzione 781 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il Consiglio di Sicurezza dovrebbe essere invitato a valutare urgentemente le ulteriori misure necessarie per mettere in atto il divieto di voli militari.

 
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