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Jadrejcic Tamara - 8 settembre 1994
ACCUSERO' MILOSEVIC E KARADZIC

dal quotidiano di Zagabria Vecernji list, 28 giugno '94

(...) Non voglio intentare un processo con i piccoli esecutori, ma voglio muovere l'accusa contro Milosevic e Karadzic.

D. Cosa significa per lei questo premio? (ha vinto il premio francese "Ludovic Trarieux", ndt)

R. Questo premio è molto importante perché finalmente la Francia ha aperto le porte ad un croato. Hanno chiesto a molte organizzazioni un'opinione su di me. Mi ha sostenuto anche il Consiglio degli avvocati di Slovenia. Anche loro erano nella giuria. C'erano anche i rappresentanti della Camera degli avvocati di Croazia, con me a Bordeaux, c'era anche Zeljko Olujic, che lavorerà con me. Sembra che io sia l'unica, la principale testimone all'Aja. (...) Come ho detto prima, non voglio accusare i piccoli esecutori, ma voglio muovere l'accusa contro la responsabilità di Milosevic e Karadzic. (...)

D. Lei personalmente muove l'accusa?

R. Il processo è stato mosso dall'Organizzazione "Avvocati senza frontiere" dalla Francia e io sono il testimone chiave. E' interessante che davanti al Tribunale all'Aja saremo rappresentati dagli avvocati francesi, non ce l'aspettavamo.

D. In quale fasi si trova il processo e quando dovrebbe cominciare?

R. I dossier sono abbastanza completi, ma l'inizio dipende dalla politica. Anche il nostro Ufficio ci aiuta molto, è stato costituito come servizio al Tribunale Internazionale. Abbiamo collaborato molto con Cheriff Bassiouni.

D. Come difenderà le suo posizioni davanti al Tribunale? In che modo proverà che Milosevic e Karadzic sono dei criminali?

R. Non dimenticate che sono un'avvocato. Per me i piccoli esecutori sono criminali, ma se vogliamo fare una gerarchia, loro sarebbero criminali di rango inferiore. Non possiamo condannare solo il soldato che distruggeva Vukovar, ma anche quello che gli ha ordinato di farlo. Secondo me, Belgrado, Pale e Banja Luka sono piene di criminali di guerra. Dunque, andremo secondo la gerarchia dal più piccolo al più grande. (...)

Io sono una di quelli che ha aiutato Roy Gatman a raccogliere i dati per il suo libro "Il testimone del genocidio", per il quale l'anno scorso ha vinto il premio Pulitzer. Mi ha mandato il libro, siamo sempre in contatto. (...)

Jadranka Cigelj ha 46 anni, croata di Prijedor (Bosnia) dove ha lavorato come avvocato fino all'inizio della guerra (in una ditta); a Prijedor diventa membro dell'HDZ, è stata arrestata il 14 giugno '92, ha passato i lager di Omarska e Trnopolje, il 29 settembre '92 riesce a scappare in Croazia con la famiglia. Oggi vive a Zagabria e lavora al Centro Informativo Croato, nell'Ufficio per la raccolta dei documenti sulla guerra.

Ha firmato, insieme ad altri intellettuali e politici croati, la lettera appello al Papa, affinché Egli si pronunci in favore dell'istituzione del tribunale internazionale durante la sua visita a Zagabria il 10/11 settembre.

 
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